Il Pio Albergo Trivulzio non se la passa bene: il debito ammonta ancora a più di 60 milioni di euro. Ma, nonostante tutto, la linea è quella di non toccare i posti di lavoro. Non ci saranno tagli né esuberi. Dopo la riduzione di 95 posti nel 2011 e la diminuzione di 150 dipendenti tra amministrativi, tecnici e sanitari, ora non si parla nemmeno di cassa integrazione. Che, visto il periodo, non è poi così scontato.
Come ripianare il buco di bilancio? Ad esempio vendendo gli immobili o mettendoli in affitto. Grazie all'asta, pubblicizzata anche on line, per ora la vendita ha fruttato 4,5 milioni nel 2012, senza deludere le aspettative. E, per rendere più appetibili gli appartamenti, il Pat investe in ristrutturazioni e lavori sugli stabili. La nuova politica sulle case mette in conto di incassare 80 milioni di euro entro il 2018. E piazzare bene le proprietà significa alleggerire i bilanci da una voce pesante: quella dell'Imu. «Mentre prima pagavamo 500mila euro di Ici - spiega il direttore generale del Pat, Giovanni Soro - con l'Imu ci troviamo a sborsare un milione in più, arrivando a quota 1,5 milioni di euro».
La vendita del patrimonio immobiliare è uno dei punti chiave del nuovo piano strategico triennale 2012-2015 approvato nel luglio scorso e già in fase attuativa. Per i primi progetti avviati il Pat si aspetta risparmi consolidati per circa 1,7 milioni di euro su base annua, e ricavi aggiuntivi per circa 10 milioni nel 2013. Un programma di risanamento necessario, considerato un rosso che per il 2011 è stato di 10,9 milioni di euro.
«Le scelte organizzative e strutturali intraprese dal Piano strategico - spiega la presidente Laura Iris Ferro - sono necessarie per riposizionare l'azienda in equilibrio, considerando il contesto specifico del settore e quello socio-economico generale in cui ci troviamo». Sono stati inoltre avviati percorsi di esternalizzazione di alcune attività sanitarie di specialistica ambulatoriale, come per esempio il servizio di odontoiatria (previsto per gennaio 2013).
Mentre il Trivulzio risana i buchi del passato, investe sul futuro. Tra le azioni del piano avviate ci sono anche tre progetti sperimentali che hanno ottenuto un finanziamento regionale, nell'area dell'assistenza post-acuzie di tipo residenziale, delle sedi del Trivulzio di Milano (30 nuovi posti letto) e Merate (10 letti), rivolti in particolare a pazienti non autosufficienti per decadimento cognitivo, post-ictus e amputazione fisica. Inoltre, è prevista per dicembre la realizzazione di due nuove residenze sanitarie assistenziali a Milano, in via Pindaro e via Bezzi.
La Rsa di via Pindaro conta 120 posti letto di cui 15 per anziani con disturbi psichiatrici, «esempio unico nella città di Milano». A ciò si aggiungono anche i 30 letti del Centro diurno integrato. La Rsa di via Bezzi conta invece 217 posti letto, per il 40% nuovi e per il 60% destinati ad anziani già residenti al Trivulzio e che potranno usufruire quindi di una nuova sede. Tra questi, 20 letti sono riservati a pazienti in stato vegetativo. Da settembre, poi, è esteso a tutta la città di Milano il servizio di assistenza domiciliare integrata.
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