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«Patto» tra Arma e Security per difendere le aziende

Sos terrorismo, attacchi cyber e furti di know how

Una collaborazione più intensa e uno scambio più serrato di informazioni e di notizie tra il settore pubblico e quello privato. Una collaborazione tra gli investigatori delle forze dell'ordine e i vertici delle security aziendali. E' questo in buona sostanza il senso di un accordo firmato nei giorni scorsi nella sede del Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri che sancisce la collaborazione tra l'Arma e l'Aipsa, l'Associazione Italiana Professionisti della Security Aziendale. Il documento alla firma del Comandante Generale dell'Arma, Tullio Del Sette, e del Presidente di Aipsa, Mauro Masic, mira a favorire un raccordo e uno scambio informativo più serrato e strutturato tra il settore pubblico e il privato a fronte dei rischi emergenti che le imprese devono gestire in un contesto in rapida evoluzione. Terrorismo, attacchi cyber, sottrazione di know how e il crescente proliferare della cosidette «minacce ibride», costituiscono oggi priorità ineludibili per le strutture di security aziendale, la cui mission si focalizza da un lato sulla protezione delle persone dall'altro su tutti gli asset tangibili e intangibili che rappresentano il core dei vari business e che impattano direttamente la salvaguardia dei livelli di produzione e di stabilità economica delle piccole, medie e grandi aziende italiane, sia nel territorio nazionale che nei complessi teatri internazionali dove queste si trovano ad operare. L'accordo individua tre tipologie, di massima, di collaborazione tra Carabinieri e manager della sicurezza delle imprese: lo scambio di espereinze gestionali, progetti formativi comnuni e sttudi, ricerche e convegni sulle tematiche della sicurezza aziendale.

«Si va, così, ulteriormente rafforzando lo schema per la creazione di una sinergia permanente tra le istituzioni deputate alla sicurezza nazionale ed il settore privato- spiega un funzionario- seguendo modelli già consolidati in altri paesi Europei e ponendo concretamente in essere quella sicurezza partecipata indispensabile per la convivenza civile e l'ordinato sviluppo del Paese».

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