Patto sulla città metropolitana Condizioni di Pd e Forza Italia

Con la città metropolitana cambierà tutto. Presto il sindaco di Milano non amministrerà più soltanto sul capoluogo, ma governerà tutto il territorio provinciale. Si occuperà di infrastrutture, trasporti e servizi per un'area da 3 milioni di cittadini. Ma la legge Delrio stabilisce una condizione affinché questo sindaco sia eletto direttamente: l'attuale capoluogo deve essere prima smantellato e riarticolato - per esempio con 9 municipi corrispondenti alle attuali zone, ognuno con un sindaco. Ma sarà lo statuto a stabilire tutto. E per scrivere lo statuto sarà eletta il 28 settembre la Conferenza metropolitana, la «costituente» formata da 24 consiglieri eletti dagli attuali sindaci e consiglieri comunali di tutta la provincia con voto ponderato (i milanesi «peseranno» di più e conteranno per il 35% del totale). Il centrosinistra oggi è maggioritario ma il centrodestra conserva un suo peso. Visto che a settembre si voterà per liste oggi si discute di una lista «costituente», con dentro esponenti di tutti i partiti? L'argomento è all'ordine del giorno.

Ieri Forza Italia ha riunito gli eletti per parlare di città metropolitana. Le condizioni di un possibile accordo (che oggi sembra in salita) sono legate ai tempi di elezione del sindaco metropolitano e ai suoi poteri, anche rispetto alla Regione.

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