Coronavirus

"Le pattuglie nei parchi. Occhi puntati sulle truffe"

Il vicesindaco: "Non basterà battere il virus, ci vorranno mesi per riavere i turisti di prima"

"Le pattuglie nei parchi. Occhi puntati sulle truffe"

Anna Scavuzzo, vicesindaco e assessore alla Sicurezza. Lo scorso weekend la gente invadeva ancora i parchi, ieri è stato il primo giorno di chiusura. Come sta rispondendo la città ai divieti?

«Ovviamente c'è stato un tempo di reazione, non si può pensare che basti promulgare un decreto e tutti si adeguino ma non ci hanno messo tantissimo a metabolizzare il cambio radicale delle abitudini. C'è stata una risposta di grande consapevolezza e responsabilità. Poi ci sono persone che ancora si ostinano ad avere comportamenti che possono mettere in pericolo sè e gli altri e ci concentriamo su questa minoranza per far capire i rischi. Il brutto tempo ieri ha aiutato a digerire la chiusura dei parchi, col sole sarebbe stato più difficile avere lo stesso risultato».

Quanti vigili sono concentrati sul rispetto dei divieti anti assembramento?

«In questo momento operano circa 450 vigili nell'arco della giornata e tutti stati ingaggiati per far il rispetto delle prescrizioni, anche il Corpo di guardia davanti a Palazzo Marino. Alcuni presidi sono sospesi, penso ai mercati chiusi o all'unità antiabusivismo in Duomo e quindi le pattuglie sono state dirottate sul controllo dei locali che devono restare chiusi o sul rispetto del metro di distanza. E c'è il pattuglione dedicato ai parchi senza cancelli, lì operano anche ai vigili in bicicletta».

Quali report le arrivano?

«Fino a giovedì non tantissimi assembramenti nei parchi ma già venerdì con la bella giornata sono dovuti intervenire in varie occasioni per sciogliere i gruppi, soprattutto in periferia. E ci chiamano da vari caseggiati popolari, penso a via Palmieri o Saint Bon, i residenti si lamentano perchè gruppi di ragazzi si assembrano nei cortili o sotto i portici. Cerchiamo di intervenire senza creare tensione sociale».

Rimangono dubbi sulle regole..

«Continuo a ricevere una domanda a cui rispondo con chiarezza: Posso portare la spesa a mia madre anziana?. E credo sia meglio esasperare alcune attenzioni perchè minimizzare può esporre a gravi conseguenze. C'è il rischio di contagiare una persona debole quindi va fatto con la massima salvaguardia della sicurezza sanitaria, mantenendo le distanze e andando via rapidamente. Lo stesso vale per i tanti vicini di casa che stanno offrendo aiuto».

Il panico scatena anche fake news?

«Cerchiamo di frenarle sul nascere, giorni fa tanti hanno scritto sui social che avremmo disinfestato tutta la città con gli elicotteri, poi si è creato il panico per il cloro nelle tubature, invece era una disinfestazione di routine».

Ci sono centinaia di hotel chiusi, la categoria ha chiesto più controlli perchè con le strade buie e deserte teme furti. Avete previsto un piano?

«Stiamo facendo valutazioni e tenendo sotto controllo il rischio anche se per ora non abbiamo segnalazioni concrete. Certamente nella città deserta è necessario far sentire la presenza della polizia, i vigili hanno il compito di perlustrare i quartieri».

C'è il rischio che aumentino le truffe agli anziani?

«É un tema delicato su cui siamo concentrati da tempo e che monitoriamo con attenzione ora, chiediamo di segnalarci ogni situazione anomala, per precauzione è necessario raccomandare agli anziani di non aprire a chi non è autorizzato a fare una consegna alimentare o a ritirare denaro».

Il sindaco ha aperto un fondo di mutuo soccorso, servirà per il dopo crisi?

«Probabilmente anche al durante, non sappiamo quanto durerà l'emergenza e oltre alle persone indigenti, con malattie psichiche o più fragili le Politiche sociali sono chiamate a supportare una platea ancora più ampia, persone che devono rimanere in casa e spesso sono spaventate».

Quanto pensa che ci vorrà a ritornare alla Milano pre Coronavirus?

«Se anche il 3 aprile potremo dire che il peggio è passato non tutto tornerà subito in attività, solo nei prossimi mesi avremo contezza dei danni e non basterà aver superato l'emergenza per far ripartire il turismo, dipenderà anche dalla situazione negli altri Paesi.

Stiamo subendo un assedio, affronteremo tutti insieme la fase della ricostruzione».

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