Alberto Giannoni
Trecento chilometri separano Nizza da Milano. E le città europee oggi si sono svegliate con l'incubo del terrorismo. Dopo l'orrore omicida che ha trasformato in tragedia una notte di festa in Costa azzurra, ieri mattina il prefetto di Milano Alessandro Marangoni, ha convocato il comitato per l'ordine e la sicurezza, invitando il console generale francese Olivier Brochet.
L'allerta non sale, perché il livello ulteriore è previsto solo in caso di minaccia imminente o in atto. Il prefetto spiega: «Non esiste rischio zero, ma il nostro lavoro è per ridurre al massimo la percentuale di rischio». «La migliore risposta - ha detto Marangoni - non è cedere a quello che i terroristi vogliono, cioè farci vivere nel terrore e farci chiudere in casa. Ecco perché bisogna combattere il terrorismo vivendo le nostre città, perché le forze dell'ordine sono al nostro fianco». La prefettura, massima autorità predisposta alla tutela di sicurezze e ordine pubblico, rassicura: le «squadre speciali anti terrorismo di polizia e carabinieri, di cui ha parlato il ministro Alfano, sono operative a Milano già da tempo. Abbiamo forze di polizia e intelligence tra le migliori al mondo e io mi fido di loro» dice Marangoni.
In città, ovviamente, non si parla d'altro che di un possibile rischio anche in Italia. Al tavolo hanno partecipato anche il procuratore della Repubblica Francesco Greco e il procuratore aggiunto del pool anti terrorismo Maurizio Romanelli. Il console francese, al termine del vertice, ha annunciato di aver chiesto alla sua comunità «di non organizzare delle manifestazioni pubbliche per ragioni di sicurezza generale e per non complicare l'attività dei servizi di polizia». «È la terza volta in poco più di un anno che siamo colpiti - ha aggiunto . È un evento terribile. Ci ha molto segnato. La comunità è tristissima ma sopravviverà».
Paura e dolore. Un libro di condoglianze è stato aperto davanti al consolato generale. È a disposizione di chi volesse lasciare un pensiero alle vittime, permetterà anche ai milanesi di manifestare cordoglio e solidarietà. Col lutto al braccio, oggi, scenderà in campo il Milan, impegnato in un'amichevole con il Bordeaux. Le bandiere dei principali palazzi istituzionali di Milano, Palazzo Marino e Pirellone, sono state messe a mezz'asta. Il sindaco, intanto, ha pubblicato il suo messaggio su facebook. «Vicini agli amici francesi ancora colpiti da una tragedia - ha scritto Bepe Sala - di fronte all'orrore di Nizza restiamo uniti per non far vincere il terrore». Duro il governatore, Roberto Maroni: «Le parole non bastano più - ha detto - è dovere morale di tutti noi reagire con forza e durezza, per riaffermare il valore della nostra civiltà e della vita». Un centinaio di persone, poi, ha preso parte in piazza Fontana al presidio organizzato da Cgil, Cisl e Uil per condannare l'attentato ed esprimere solidarietà alla Francia. In piazza c'erano le bandiere dell'Anpi e della «Sinitra X Milano». Ciro Capuano, segretario generale aggiunto Uil Milano Lombardia e Claudio Celli per la Cgil hanno spiegato il significato del presidio. «Siamo qui - hanno detto - per affermare il valore della democrazia, dell'uguaglianza e della solidarietà».
Al sit-in erano presenti, tra gli altri, anche Basilio Rizzo, consigliere comunale di «Milano in Comune» e Sumaya Abdel Qader consigliera comunale del Pd e responsabile culturale del Caim, il coordinamento dei centri islamici.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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