Da Pavia arriva «il Giamma» che portò i dj dai Visconti

Alberto Giannoni

La gavetta politica l'ha fatta eccome Gianmarco Centinaio, nuovo ministro delle Politiche agricole e forestali. E arriva da un territorio-capitale dell'agroalimentare, che da lui molto si aspetta (difesa del made in Italy ma non solo: il Ponte della Becca, che conduce all'Oltrepo', sta letteralmente sprofondando). A Pavia, dove è nato il 31 ottobre 1971, lo chiamano «il Giamma»: un tipo alla mano, con pochi grilli per la testa, da felpa più che da cravatta. Laureato in Scienze politiche, è proprio sulle sponde del Ticino che esordisce in politica, a partire dal quartiere. Militante leghista dall'età di 17 anni, è stato coordinatore cittadino e poi provinciale dei Giovani e segretario cittadino del Carroccio. Leghista duro e puro, di quei suoi anni a Pavia ricordano ancora il caso della mail «terronsgohome» e le amicizie con elementi e gruppi di destra-destra. Centinaio, infatti, anche nel movimento rappresenta l'anima conservatrice, mentre Matteo Salvini, curiosamente, incarna l'ala «sinistra». Comunque, è in quella fase che nasce e si consolida la loro amicizia e quando Salvini tenta la scalata al Carroccio e lo trasforma, chiama Giamma al suo fianco, fino ad affidargli la guida del gruppo senatoriale e infine il ministero delle Politiche agricole.

Nei toto-ministri si pensava al turismo, perché Centinaio è stato tour operatore per «Clud med» e a Pavia, da vicesindaco di Alessandro Cattaneo, si è occupato di cultura e turismo, con un certo successo, che anche a sinistra a malincuore gli riconoscono. Ha portato nell'antico Castello visconteo le grandi mostre e anche i dj, facendo inorridire qualche accademico, ma curandosene il giusto.

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