Cronaca locale

Il Pd diserta i seggi di partito e scarica Franceschini

Il Pd diserta i seggi di partito e scarica Franceschini

I circoli radical chic del centro e dell’Ortica hanno scelto Ignazio Marino, quello che un tempo si chiamava l’apparato si è buttato a pesce su Pierluigi Bersani. Dario Franceschini, il segretario nazionale del Pd, è rimasto stritolato in mezzo e a Milano è quasi arrivato terzo. Alla disfatta sono mancati pochissimi voti, nonostante il segretario abbia puntato sulla città, regalando ai milanesi il primo dei suoi dieci discorsi agli elettori.
Il distacco da Bersani, che a livello nazionale è intorno ai 18 punti, sale quando si arriva al Nord. Uno dei picchi è la Lombardia, dove la forbice è di 20 punti. «A Milano abbiamo addirittura 24 o 25 punti in più» sottolinea Filippo Penati, coordinatore della mozione Bersani, prima di dichiarare moralmente decaduto il segretario nazionale del suo partito. A decidere, comunque, saranno le primarie alle quali parteciperanno gli elettori.
In grande vantaggio, nella corsa per la segreteria regionale, Maurizio Martina, che rilancia subito sulle regionali 2010. «Decideremo il candidato entro novembre» assicura Martina, mentre si torna a parlare di primarie di coalizione. Tra i nomi che circolano il leader dell’Italia dei valori, Antonio Di Pietro, e Emma Bonino, ma anche un cattolico frutto di un’eventuale alleanza con l’Udc. Da tempo si parla di Bruno Tabacci, ma non manca chi propone di spendere un nome più pesante e non di bandiera come Savino Pezzotta o Enrico Letta (che per ora si è detto indisponibile).
Un dato che colpisce è la scarsa partecipazione al voto di iscritti e militanti dei circoli. I voti validi in Lombardia sono stati 24.559 su 47.681 aventi diritto, praticamente non ha votato la metà di chi aveva i titoli per partecipare alla scelta del segretario nazionale. Al primo posto si è classificato Pier Luigi Bersani con il 52,28 per cento; Dario Franceschini ha raccolto il 33,71 per cento delle preferenze; Ignazio Marino il 14 per cento. Per quanto riguarda l'elezione a segretario regionale, Maurizio Martina ha ottenuto il 56,71 per cento; Vittorio Angiolini (della mozione Marino) il 14,37 per cento; Emanuele Fiano il 28,91 per cento.
Si discute già di apparentamenti, anche perché i voti di marino fanno gola.

A frenare è Pierfrancesco Majorino, che assicura: «Siamo equidistanti e non vogliamo fare accordi al di fuori della trasparenza».

Commenti