Il Pd presenta la "rosa", stretta su Majorino

Sul tavolo della coalizione anche Maran, Pizzul, Tinagli, Misiani e Bonaldi

Il Pd presenta la "rosa", stretta su Majorino

Pierfrancesco Maran, che è già sceso in campo sabato scorso per «forzare» il partito a convocare le primarie, l'eurodeputato Pierfrancesco Majorino e il consigliere regionale Fabio Pizzul. Sono i tre nomi «che hanno già manifestato la disponibilità a candidarsi alla presidenza della Regione» che il segretario lombardo del Pd Vicinio Peluffo, nella relazione informativa con cui ha aperto ieri l'(accesa) direzione regionale, ha anticipato che porterà al tavolo della coalizione, oggi o domani, per valutare se su uno di loro si può trovare convergenza senza passare da primarie. Ma la rosa potrebbe allargarsi a 6 nomi, ha citato l'ex sindaca Stefania Bonaldi che si era fatta avanti e la deputata Ue Irene Tinagli e il senatore Antonio Misiani, di cui invece non ha raccolto ancora la disponibilità.

I bookmakers scommettono sul nome di Majorino. Il tentativo ben noto dei vertici è evitare i gazebo, anche se la direzione ieri si è spaccata, con la «tifoseria» di Maran (da Lia Quartapelle a Pietro Bussolati o Eugenio Comincini) a favore e i pro Majorino contro. Come previsto dallo statuto, il voto sull'esito del percorso di confronto con le altre forze politiche e sulla candidatura «è rimandato all'assemblea regionale» che si terrà domenica. Se la coalizione insomma dovesse individuare prima un nome che unisce - e in pole come di diceva c'è l'eurodeputato - per il voto finale bisognerà attendere il weekend. Pietro Bussolati, main sponsor di Maran, a fine direzione ha commentato: «Sapevamo da 5 anni che si sarebbe votato eppure siamo finiti in una situazione di stallo, il Pd doveva avere protagonismo e costruire un percorso aperto alla coalizione, allargando il campo il più possibile. A 90 giorni dalle elezioni, «M5S e Terzo Polo non si sono resi disponibili se non a condizioni per noi sono molto discutibili. E agitando i comunicati di una parte di coalizione che non vuole le primarie, si rinuncia al ruolo di guida che il Pd dovrebbe avere». Sinistra Italiana e +Europa sono contro le primarie, Civici e Europa Verde a favore.

Pressing anche dai sindaci dem di Segrate Paolo Micheli e di Seregno Alberto Rossi. Maran continua la campagna, domani sarà a Pavia con l'ex sindaco Giuliano Pisapia, insiste che il voto delle primarie «è imprescindibile» e ricorda anche a Majorino che 12 ani fa proprio lui si candidò contro Sala e Balzani per le Comunali, «difesi il suo diritto a correre, pur appoggiando un altro candidato».

Majorino ieri ha frenato: «Dobbiamo chiederci se possiamo stare fino al 18 dicembre senza candidati. Anche considerando che buona parte della coalizione le primarie non le vuole». Sul suo nome potrebbero convergere (con calma) anche i 5 Stelle.

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