Il Pd vuole i ballottaggi nelle zone Maxi spreco da 10,2 milioni di euro

Immaginiamo che il prossimo sindaco sia eletto al primo turno. É un'ipotesi che il Pd a quanto pare non prende neanche in considerazione, ma soprattutto non è certo di presentarsi alle Comunali con una coalizione ampia (con sinistra radicale e Sel). Non si spiega altrimenti il pressing del coordinatore regionale del Pd Pietro Bussolati sui consiglieri del gruppo in Comune per difendere nel nuovo regolamento sui Municipi il doppio turno per le (ex) Zone. Per assurdo, i milanesi potrebbero ritrovarsi ad eleggere subito il sindaco ed essere richiamati due settimane dopo per votare i candidati che hanno ottenuto più voti in uno o più Municipi. Già l'affluenza non brilla alle Comunali, figurarsi se gli elettori saranno chiamati alle urne solo per i Parlamentini, e in una domenica di sole a maggio o giugno. Ma evidentemente i dem danno per scontati i ballottaggi per il sindaco, e forse un'alleanza diversa da quella attuale. Vogliono tenersi le mani libere per gli accordi tipici tra le forze politiche che servono per vincere ai ballottaggi, non solo a Palazzo ma anche nelle zone. Il centrodestra invece lotta da settimane per togliere questo punto dal regolamento (venerdì si arriverà al voto definitivo). Sia Riccardo De Corato (Fdi) che Fabrizio De Pasquale (Fi), firmatari di un emendamento, continuano a minacciare barricate, sostenendo che il doppio turno elettorale per i presidenti dei Municipi «è uno spreco di denaro». Ma all'ultima seduta di Consiglio, lunedì scorso, l'entità di questo possibile spreco è stata anche quantificata: 10,2 milioni di euro. Il capo della Ragioneria Michele Petrelli ha riferito infatti che la spesa per il doppio turno in tutte le nove zone, insieme con l'elezione del sindaco, è stata stimata in 10,2 milioni. Una «incidenza minima» sulla spesa ci sarebbe se il ballottaggio per i 9 presidenti coincidesse con quello fra i candidati sindaco. Diversamente, il secondo turno raddoppierebbe il costo del primo, portando il costo del voto da 5 a oltre 10 milioni.

«Complesso» definire il costo aggiuntivo per ogni zona, ma è stato quantificato «a spanne» in 250-300mila. Il capogruppo della Lega Alessandro Morelli attacca il Pd: «Abolisce Province e Senato e poi vuole “a ogni costo“ il doppio turno nei quartieri? ».

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