Movimenti al vertice del Pdl. Il coordinatore regionale del partito, Mario Mantovani, è anche vicepresidente della Regione e assessore alla Sanità: è cioè alla guida del più importante settore di palazzo Lombardia, quello che gestisce la maggior quantità di fondi. Non è poco, così come non lo è essere ai vertici del Popolo della libertà. Un incarico pesante, che rischia di diventarlo ancora di più nel caso in cui si arrivasse a elezioni politiche anticipate. Se così fosse, bisognerebbe riprendere in mano le liste, gli aspiranti candidati, insomma ripetere da caso l'operazione Parlamento.
Diverse voci interne al partito si sono levate per lamentarsi di una concentrazione di potere esagerata. È anche per questo che Mario Mantovani ha scritto una lettera al segretario del Pdl, Angelino Alfano, chiedendo di avere un coordinatore vicario. In effetti, dopo l'uscita dal partito di Viviana Beccalossi, passata a Fratelli d'Italia e attuale assessore all'Urbanistica, Mantovani è rimasto senza numero due.
Il tema è tornato d'attualità a Bari, dove erano presenti i big lombardi del partito e dove Mantovani ha discusso la questione con Alfano. È indispensabile l'arrivo di un numero due in tempi rapidi. «Mi atterrò alle indicazioni nazionali» dice Mantovani.
In pole position Luigi Casero, sottosegretario all'Economia del governo Berlusconi, già coordinatore cittadino del Pdl. Nel corso delle elezioni Casero ha avuto un incarico ufficiale per seguire le trattative al Tavolo Lombardia. E insomma, come si dice in questi casi, ha il polso del partito, oltre che soddisfare un po' tutte le anime del Pdl: di area liberal, è in ottimi rapporti con Maurizio Lupi, vicino a Cl, e i due sono stati capilista del Pdl nel collegio di Milano uno. Così Casero farebbe da cerniera tra le diverse posizioni che possono emergere nel partito. L'attenzione sarà concentrata soprattutto sulla città di Milano. I «gemelli siamesi» sono attesi anche per rimotivare i consiglieri di zona, con visite settimanali alle diverse zone della città, e i consiglieri comunali più affaticati dal «passaggio nel deserto» dell'opposizione.
Un altro degli elementi che spinge a considerare necessaria la figura del vicario è che Mario Mantovani si trova a essere l'unico coordinatore del Pdl di una regione di un certo peso a non essere parlamentare. Come consigliere regionale, non può essere anche parlamentare: è incompatibile. Per questo avere una figura di raccordo con Roma è ritenuto un passaggio importante. Mantovani e Casero guiderebbero così insieme il partito in Lombardia.
In Regione si insediano le commissioni, che eleggeranno presidenti, vicepresidenti e segretari. Oggi toccherà alle commissioni permanenti.
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