Pedalate e caschetti: ora il bike sharing diventa per bambini

Ventuno biciclette destinate ai piccoli tra i 5 e gli 11 anni È la prima stazione in Italia. Pisapia: «Città più vivibile»

È il sogno che si vorrebbe realizzare, una città tranquilla come un parco giochi, e quelle ventuno mini due ruote apparse ieri nella rastrelliera di parco Sempione possono far sperare che un giorno un centro cittadino sarà davvero in grado di diventare tanto sicuro da consentire ai piccoli, e per consonanza anche agli anziani, questi macro-bambini indifesi e sempre più numerosi, di esprimere una libertà senza pensieri.

Le ventuno biciclettine gialle, che hanno in dote anche un caschetto di colore blu, sono il primo bike sharing d'Italia messo a disposizione di donnine e ometti tra i 5 e gli 11 anni per pedalare all'interno del parco Sempione. Le bici di Junior BikeMi sono fornite da un addetto in un'apposita stazione in piazza Castello. «Una città a misura di bambino è una città a misura di tutti» ha detto il sindaco Giuliano Pisapia all'inaugurazione, ricordando il successo che sta avendo l'affitto di due e quattro ruote di disponibilità comunale per favorire spostamenti agili e necessari.

Inizialmente il servizio bimbi del Sempione sarà gratuito e potrà essere usufruito soltanto il sabato e la domenica dalle 9 alle 19. «Sarà a pieno regime nel 2016 - ha spiegato l'assessore alla Mobilità, Pierfrancesco Maran -. Vogliamo avvicinare alla passione della bicicletta i piccoli delle elementari». Un'educazione che ha il duplice obiettivo di abituare i futuri cittadini a rispettare l'ambiente, ma anche se stessi, visto che pedalare è esercizio di cui la salute gode.

«Non siamo arrivati al successo del bike sharing così di botto - ha proseguito Pisapia -. In questi anni abbiamo fatto corsi nelle classi e nei vari comitati di zona per spiegare ai più giovani come la città possa essere più bella se la si rispetta soprattutto nella sua viabilità. La bicicletta è un bel mezzo, a condizione che venga usata con regole ben precise verso i pedoni». Alle belle parole i ciclisti dovrebbero far seguire i fatti, prendendo doverosa consapevolezza del fatto che andare in bicicletta non giustifica quella arroganza da poveri che oggi si respira tra i fruitori delle due ruote, che quasi per investitura divina si sentono sempre nella ragione, anche quando vanno sui marciapiedi o nelle zone pedonali con il rischio di investire il prossimo.

I piccoli caschi blu saranno disponibili nel primo periodo, poi i genitori potranno portarli da casa se vorranno, perché non sono obbligatori. Proprio in questi giorni, intanto, è stato superato il 40 millesimo iscritto annuale del BikeMi. E' una donna di 45 anni che si chiama Camilla B. e porta il nome della celebre amazzone, immortalata da Virgilio nell'undicesimo canto dell'Eneide, un caso da sottolineare con ironia visto che la bicicletta è il cavallo dei nostri giorni, per questo chi la cavalca dovrebbe essere fiero d'osservare un galateo, altrimenti definito codice, in modo da non essere di fastidio a coloro che preferiscono camminare. La bici è stata particolarmente usata nel 2015 un anno con molte giornate di sole e che è già stato catalogato come il più caldo degli ultimi 132 della storia.

Intanto gli uenti del BikeMi, pur contenti dell'arrivo del servizio junior, si augurano che le biciclette comunali siano adeguatamente controllate, visto che molte sono in condizioni che lasciano alquanto perplessi, evidentemente per il forte uso che i cittadini ne fanno. Nonostante le buche nelle strade, le molte vie dissestate per le antiche pavimentazioni, Milano dimostra d'amare una bella biciclettata.

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