Da Pedemontana a Serravalle e Te: lotta di posizione in attesa dei fondi

Le dimissioni dopo soli nove mesi dell'amministratore delegato di Pedemontana Bruno Soresina attribuite diplomaticamente a «motivi personali», mettono in moto il risiko delle società autostradali partecipate dalla Provincia. Perché Soresina rinuncia anche al suo posto nel cda di Serravalle ed è dunque davvero difficile non imputare il passo indietro del manager che fu l'uomo forte del sindaco Gabriele Albertini a capo di Atm, a divergenze di vedute con il presidente di Pedemontana Salvatore Lombardo e con quello di Serravalle Marzio Agnoloni. Probabilmente sulla difficoltà a reperire nuove risorse finanziarie per evitare uno stop dei lavori che qualcuno già prevede tra un mese o al massimo due. Perché in ballo c'è un'operazione da 5 miliardi di euro, di cui almeno 3 da trovare nelle casseforti di investitori privati. «Banalità di qualcuno che se si leggesse bene la situazione si potrebbero evitare - si difende il presidente della Provincia Guido Podestà -.

Stiamo costruendo una delle opere più importanti a livello europeo in un momento in cui la crisi finanziaria ha modificato il rapporto tra capitale proprio e capitale di debito: non è possibile meravigliarci del fatto che esistano tensioni finanziarie». Tensione che si sono viste ieri anche durante il cda di Tem riunitosi sotto la presidenza di Stefano Maullu. Sul tavolo gli attriti per il finanziamento ponte da 120 milioni di euro per la controllata Te.

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