«Perché andiamo con il Pd? Fi non vuole allearsi con noi»

Il coordinatore Ncd di fronte alle fughe dal partito: «L'ho saputo dai giornali» «In Lombardia con Maroni e a Roma con Renzi? Questione di responsabilità»

«Perché andiamo con il Pd? Fi non vuole allearsi con noi»

Alessandro Colucci, Ncd si sta oramai sgretolando.

«Il clima è assolutamente di grande compattezza e determinazione».

Lei è il coordinatore regionale e deve minimizzare, ma la fuga sembra partire proprio dalla Lombardia.

«Lavoriamo al nostro progetto di ricomposizione del centrodestra con grande intensità».

Ma ha in mano le dimissioni del coordinatore di Monza e Brianza Stefano Carugo.

«Dimissioni concordate, è stata la giusta spinta per lanciare la stagione dei congressi».

Li avevate promessi e non si son visti. Vecchia politica?

«Carugo ha fatto bene a dare le dimissioni e i congressi ci saranno. Già entro fine anno».

Però anche in Comune il capogruppo Marcovalerio Bove è passato a Forza Italia.

«Scelta personale di cui non vedo una chiara motivazione».

Forse, come altri, non condivide il vostro allontanamento da Berlusconi e da Fi.

«Proprio Bove quando Alan Rizzi ritornò in Fi disse che “uno il coraggio se non ce l'ha, non se lo può dare”».

Bove magari è solo il primo e dietro di lui potrebbe lasciare tutta l'area che fa riferimento al presidente della Provincia Guido Podestà.

«Leggo che Podestà dice di lavorare per ricompattare tutto il centrodestra e credo che Bove sia un caso isolato che ho appreso dalla stampa».

A Varese per la Provincia siete alleati con il Pd.

«Ricordo che a Brescia, casa della coordinatrice Mariastella Gelmini, è stata Forza Italia a fare per prima la lista con il Pd a cui noi abbiamo aderito».

A Varese siete con il Pd, ma contro Fi e Lega. È diverso.

«Sono elezioni di secondo livello, si scelgono bravi amministratori al di là della casacca».

Gli elettori cominciano a essere parecchio.

«Noi abbiamo sempre sfidato Fi al riavvicinamento, ma leggo della loro intenzione di non fare alleanze con noi per le elezioni regionali. Io, però, lavorerò sempre per riunirci».

Lei è sicuro che il cammino di Ncd sia verso il centrodestra e non verso il Pd?

«Assolutamente sicuro».

Ma in Lombardia governate con la Lega di Maroni e a Roma con il Pd di Matteo Renzi. Non è una schizofrenia?

«La ragione del nostro appoggio a Renzi è la stessa scelta di responsabilità di fronte a un Paese in crisi che fece Silvio Berlusconi con il governo Letta».

Anche su temi etici come il no della Regione alla fecondazione eterologa, voi di Ncd siete piuttosto divisi.

«Personalmente, e non da coordinatore di Ncd, credo che anche la fecondazione eterologa sia un inno alla vita».

Lei immagina quanto siano contenti quelli di Comunione e liberazione dentro Ncd.

«Il gruppo si confronterà. Ma su questo serve una linea del governo che valga per tutti».

Il vostro ministro Maurizio Lupi sta liberalizzando Linate e ammazza Malpensa.

«Pur rafforzando Linate, il piano di Lupi porta da 10 a 25 i voli internazionali e conferma il ruolo strategico di Malpensa. Ci saranno più posti di lavoro».

Come pensate di riunire il centrodestra?

«Con la grande costituente dei popolari. Che non sarà più il vecchio centrodestra, l'importante sono i programmi».

Per ora nel centrodestra litigate. Non è che così Pisapia vince facile?

«Proprio a Milano ci saranno presto grandi sorprese».

In tutto questo Berlusconi quale ruolo dovrà avere?

«Non ci abbiamo ancora pensato. Ma in questo processo di riaggregazione, il suo continua a essere un ruolo importante».

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