Cronaca locale

Più visite e interventi: ospedali sotto stress per "tagliare" le attese

La Regione impone di raggiungere il 110% della produttività rispetto all'epoca pre Covid

Più visite e interventi: ospedali sotto stress per "tagliare" le attese

Continua il lavoro in Lombardia per l'abbattimento delle liste d'attesa, croce del sistema sanitario. Dopo il provvedimento del 24 gennaio in cui si istituisce, dal 1 aprile, un sistema di premialità e penalizzazione che prevede variazioni nel riconoscimento della prestazione di ricovero oncologico erogata oltre i tempi massimi di attesa previsti da normativa, e ancora prima (novembre) l'obbligo per gli ospedali privati convenzionati con il Servizio sanitario lombardo di condividere le «agende» e consentire così ai pazienti di prenotare al numero verde regionale, la visita prescritta sia nel pubblico che nel privato, in questi giorni si sta mettendo a punto un nuovo piano.

Ats ha lanciato una manifestazione di interesse per comprare dai privati 140mila prestazioni per un controvalore di 7-8 milioni di euro: di cui 37.050 sono prime visite in particolare cardiologica, chirurgica vascolare, dermatologica, medicina fisica e riabilitazione, endocrinologica/diabetologica, gastroenterologica, ginecologica, neurologica, oculistica, oncologica, otorinolaringoiatrica, ortopedica, pneumologica, urologica/andrologica. Rientrano «nel pacchetto», studiato in base alle prestazioni sanitarie più richieste dai lombardi, 35.800 visite di controllo, 17.350 radiografie, 3.750 prestazioni riabilitative, 26.650 ecografie oltre a 17.750 esami diagnostica (colonscopie, prestazioni diagnostiche cardiologiche comprese ecocardio) e 1.410 prestazioni ambulatoriali chirurgiche. Parallelamente servono con urgenza sale operatorie per recuperare 2.300 ricoveri chirurgici programmati nelle aree oncologica e cardiovascolare per un valore di 15 milioni di euro. La richiesta corrisponde a un incremento del 6/7 per cento delle prestazioni annue erogate. «Mettendo sul piatto» più visite a disposizione, si riducono i tempi con cui i cittadini riescono a prenotare.

Nella delibera regionale del 21 febbraio «Determinazioni in merito al piano per le liste di attesa 2022» si stabiliscono, oltre alle prestazioni già previste nel Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa, «quale prioritaria l'attività afferente alla chirurgia programmata, con particolare riferimento all'area oncologica, la diagnostica strumentale e lo screening. Si stabilisce come obiettivo per le strutture pubbliche per il trimestre 2022 almeno il 110 per cento della produzione del medesimo trimestre 2019 dell'area dei ricoveri chirurgici programmati e dell'area specialistica ambulatoriale». A disposizione per l'attuazione del piano 83 milioni di euro, di cui 43 per il pubblico per l'assunzione del personale e pagare «turni incentivanti» ovvero straordinari per aumentare la produttività degli ospedali. In sostanza la Regione sta chiedendo al sistema sanitario è di fare gli «straordinari» ovvero massimizzare l'utilizzo di macchinari, sale operatorie e personale per recuperare l'enorme mole di richieste di esami, interventi e controlli rimasti indietro con due anni di Covid. Gli ospedali hanno dovuto sostenere il contraccolpo della pandemia, che molto ha inciso sulle terapia intensive (indispensabili per poter eseguire qualsiasi tipo di intervento chirurgico), rendendole indisponibili, ma che, parallelamente ha fatto calare la prevenzione e i controlli da parte dei cittadini.

A peggiorare la situazione delle liste d'attesa la carenza di medici, di specialisti in alcuni campi in particolare e di infermieri, sia nell'ambito pubblico che privato, per la difficoltà di «reperirli sul mercato». Altro tema sono le prescrizioni da parte dei medici di medicina generale: un grossa percentuale di queste prescrizioni sono inappropriate e vanno a ingolfare indebitamente il sistema.

Tradotto: se i medici prescrivono esami inutili ed eccessivi si toglie disponibilità per altri pazienti.

Commenti