«Piano di mobilità dell'82, va cambiato»

Se vi chiedete come mai quando arrivate con il treno in stazione il bus che vi dovrebbe portare a destinazione è già partito, la risposta è che l'ultimo Piano della mobilità messo a punto in Lombardia è datato 1982. Errori che sono rimasti immutati nel tempo e trentun'anni che mai come prima hanno corso veloci cambiando la mappa delle infrastrutture, ma soprattutto gli usi e i costumi. E ad aggravare il tutto c'è il fatto che le modifiche a tratte e orari del trasporto pubblico sia su ferro che su gomma, cittadino e interurbano sono state fatte guardando più a interessi ed esigenze locali che a un coerente sistema regionale. E in tempi di macroregione del Nord, magari anche interregionale. Ecco perché l'assessore regionale alle Infrastrutture Maurizio Del Tenno annuncia finalmente l'elaborazione di un nuovo Piano della mobilità che avrà il compito di riorganizzare l'intero sistema consentendo una razionalizzazione degli investimenti e dunque un migliore uso delle risorse. «Le infrastrutture sono aumentate - spiega Del Tenno - e sono cambiate le utenze. E così è assurdo spendere grandi cifre per far viaggiare vuoti treni da 700 posti, quando a utilizzarli sono magari una decina di persone che potrebbero essere tranquillamente trasferiti su un mini bus». Ecco perché saranno certamente ridefinite le tratte anti economiche e sarà studiata una migliore integrazione tra il sistema su ferro e quello su gomma. Perché non è infrequente oggi vedere che su una stessa tratta ci sia un doppione di servizio su bus e treno, con un ingiustificato spreco di risorse tolte magari da linee su cui i pendolari sono costretti a viaggiare ammassati come su carri bestiame.
Un primo passo verso la razionalizzazione è stata la Legge regionale che ha creato cinque Agenzie in cui è stato suddiviso il territorio lombardo e che sono partecipate al 10 per cento da una Regione che si vuole ritagliare un ruolo da regista. Perché sfrondare i rami secchi, spiega Del Tenno, «non solo non significa ridurre la qualità del servizio, ma decisamente migliorarla». E l'esempio sono i fondi destinati al cambio del parco circolante, con 46 nuovi treni in arrivo già nel biennio 2014-15 o il bando con cui la Regione ha messo a disposizione contributi a fondo perduto per coprire il 50 per cento della spesa per la sostituzione degli autobus. «Una logica sulla quale intendiamo andare avanti e che coinvolgerà anche il sistema delle reti metropolitane e la circolazione di bus e tram nella città di Milano». Un'intesa con il sindaco Giuliano Pisapia che l'assessore Del Tenno definisce già buona.

Ma solo un primo passo di condivisione che secondo Del tenno dovrebbe portare «a una fusione tra Atm e Trenord in un'unica società per implementare servizi e strategie». L'unico modo per aumentare l'efficienza di un servizio sempre più importante per i cittadini e per il territorio.

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