Ci sono circa 25mila famiglie in lista d'attesa per un casa popolare. E «almeno 20mila alloggi sfitti in città» è la stima del sindaco Giuliano Pisapia. Per affrontare il disagio abitativo «in cui si trovano tanti nostri concittadini - ha detto ieri intervenendo al congresso del Sunia - è fondamentale la valorizzazione delle tante case sfitte presenti sul territorio cittadino». Si tratta «di un patrimonio su cui è indispensabile fare affidamento se si vuole realisticamente dare, da subito, risposte concrete al problema dell'emergenza abitativa. Gli affitti a canone concordato sono certamente una strada che è possibile percorrere perché incentivano l'emersione dall'illegalità e perché sono pensati proprio per venire incontro alle esigenze dei piccoli proprietari e degli inquilini». Sul mercato privato è previsto infatti il canone concordato, per i contratti di affitto che, in alternativa a quelli liberi, devono rispettare criteri definiti a livello nazionale e recepiti in accordi a livello locale. I contratti hanno durata triennale e permettono delle agevolazioni fiscali. Tuttavia l'ultimo accordo sul concordato risale a più di 10 anni fa.
L'amministrazione vorrebbe riunire un tavolo per stabilire un nuovo canone, «darebbe sollievo all'emergenza in cui si trovano anche fasce sociali non necessariamente svantaggiate, ma che faticano ad accedere solo con le proprie forze al mercato privato». E l'assessore alla casa Daniela Benelli anticipa che è allo studio un'ordinanza urgente del sindaco per assegnare agli sfrattati nello stato di fatto alloggi Aler, ora bloccati solo per lavori minimi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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