La «Piattaforma» funziona. Alle 19.30 di ieri, a due ore dalla chiusura dei seggi - quelli on line e quelli fisici all'Unione del commercio - erano 4.528 le persone che avevano votato per eleggere il portavoce e il coordinamento di «Piattaforma Milano», il «laboratorio» liberale, federalista e popolare del centrodestra in vista del voto del 2021.
Nelle previsioni riservate della vigilia, l'asticella del successo era collocata fra mille 2mila elettori. Aver raddoppiato le previsioni è un ottimo risultato per i promotori, che si riconoscono nell'area che va da «Milano popolare» a Forza Italia, da Energie per l'Italia agli ex leghisti vicini a Davide Boni. «È un grosso successo - commenta la segretaria di Piattaforma Milano Stefania Bonacorsi - tanti hanno partecipato, in modo anche sorprendente. A mio avviso ha incontrato molto favore il fatto che sia un'iniziativa dal basso, a cui tutti possono partecipare, votando e diventando soci. Qui i giochi non sono fatti, ci sarà un'assemblea in cui tutti vengono ascoltati e possono dire la loro».
Cinque le liste che hanno concorso, altrettanti candidati portavoce: Marco Poloni (Autonomia e Sviluppo), Carmelo Ferraro (Futuro Milano: Società, innovazione, solidarietà), Claudio Santarelli (Insieme Per Milano), Matteo Forte (Più città, meno Comune), Carlo Marnini (Un programma per Milano). «La città sta dando una risposta straordinaria all'iniziativa» ha scritto Stefano Parisi, leader di Energia per l'Italia.
«È la dimostrazione che c'è una domanda, e che bisogna strutturare una risposta - ha detto Forte - come affluenza siamo già sopra il congresso del 2013 del Pdl, realtà a cui io aderivo e che allora era al governo a Roma e in Regione. Il nostro popolo c'è e aspetta solo una risposta politica all'altezza».
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