Ore 16.37, 12 dicembre 1969. Sette chili di tritolo fanno saltare in aria la filiale della Banca nazionale dellAgricoltura. Sedici i morti. Ottantasette i feriti. È la strage di piazza Fontana. Levento che «battezza» lavvento a Palazzo Marino di Aldo Aniasi come sindaco. Anni di piombo e strategia della tensione che rappresenteranno la prova più dura per il «comdante Iso», primo cittadino di Milano fino al 1976.
Dopo lattentato Aniasi arriva immediatamente in piazza Fontana. Piange insieme ai feriti, consola le famiglie delle vittime. Il «sindaco partigiano» trasforma i funerali in una grande manifestazione a cui partecipa tutta la città. «Quando uscimmo dal Duomo - ricordava poco tempo fa con orgoglio - Pietro Nenni mi prese sotto braccio e mi disse: Iso, questa gente salverà lItalia. Aveva ragione».
Durante la sua permanenza a Palazzo Marino fronteggia la contestazione studentesca, le grandi lotte sindacali, il terrorismo nero e la stagione delle Brigate Rosse. Il «comandante Iso» sceglie sempre il dialogo, presentandosi anche a unassemblea studentesca alla Statale.
Piazza Fontana la prova più dura
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