Alberto Giannoni«Rialzati Milano». Con 33 gazebo in tutta la città e la visita, nel pomeriggio, del leader Silvio Berlusconi, Forza Italia lancia la sua sfida alla Milano dei salotti di sinistra. Un'offensiva di militanza, ascolto e proposte concrete, che punta a Palazzo Marino ma parte dalle periferie.E la scelta è simbolica. Quella delle periferie è «un'emergenza che la giunta Pisapia non ha risolto» ha spiegato il coordinatore regionale Mariastella Gelmini, presentando l'iniziativa a Palazzo Marino. «Mentre la sinistra organizza le primarie che sono diventate mezzo di distrazione di massa - ha aggiunto - Berlusconi ha deciso di partire dalle periferie. Sembra passato un secolo da quando la città era governata da Moratti e Albertini. Oggi la giunta arancione ci consegna una città che dimostra incuria, sporcizia e poca attenzione alla qualità di vita dei milanesi». Il leader azzurro sarà alle 15 al gazebo di via Forze Armate angolo via Valdagno, a Baggio.«Sono molto felice che Berlusconi venga a Baggio, un quartiere difficile e abbandonato dove sono nata e cresciuta», ha detto l'azzurra Licia Ronzulli. «San Babila (dove Berlusconi questa volta non andrà, ndr) non è più la vita reale, sono orgogliosa della sua presenza». «Sarà l'occasione per conoscerlo e per sottoporgli i problemi della nostra Milano - ha scritto un altro azzurro e baggese doc, Marco Bestetti, coordinatore dei giovani di Fi - tasse, sicurezza, degrado, mobilità, lavoro».Alle 16 Berlusconi sarà in piazza Frattini, cuore di Lorenteggio. E su Lorenteggio è scoppiato un piccolo (ma eloquente) caso col centrosinistra. «Chissà - ha chiesto l'assessore Daniela Benelli, oggi folgorata dal candidato pd Giuseppe Sala - se Berlusconi sa che quest'Amministrazione comunale ha dato impulso al più importante intervento di rigenerazione urbana mai realizzato a Milano nell'ultimo decennio, quello di Lorenteggio». Gli ha risposto ben felice il coordinatore comunale azzurro Fabio Altitonante: «Il progetto di riqualificazione del Lorenteggio è firmato Forza Italia, come del resto tutti quelli realizzati in questi anni. L'impulso per la sua realizzazione viene, infatti, da Regione Lombardia. Certo, il Comune si è seduto al tavolo e ha firmato ben volentieri l'accordo, cercando di prendersi meriti che non ha».I milanesi vivono il degrado come un'emergenza. E percepiscono l'insicurezza come allarme. «Abbiamo pensato di ripartire ascoltando le persone e lasciamo al centrosinistra gli slogan da campagna elettorale e l'organizzazione macchinosa delle primarie», dice Pietro Tatarella, capogruppo in Comune. Mentre il centrosinistra si spacca nelle primarie più litigiose del mondo, sul fronte del centrodestra resta da riempire la casella del candidato sindaco. Ma gli azzurri fanno sapere che non intendono farsi dettare i tempi dal Pd. «Io penso che la sfida non sia scegliere il candidato prima degli altri, ma scegliere il candidato migliore» ha spiegato ancora Gelmini. Resterà forse simbolicamente bianca invece, la casella del capolista.
«Berlusconi non potrà fare il capolista perché reso incandidabile dagli effetti della legge Severino» ha spiegato Tatarella. E allora «la provocazione potrebbe essere quella di lasciare il primo nome vuoto e partire dal secondo perché li ci doveva essere Berlusconi». D'accordo Daniela Santanchè: «Bella idea, da fare».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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