Piazze e stazioni invase: in città 5 milioni di topi

Piazze e stazioni invase: in città 5 milioni di topi

Welcome to Milan. Se arrivi a Porta Garibaldi in treno ed alzi la testa, ti perdi nella verticalità della nuova torre di Unicredit. Bellissima. Ma se la testa la abbassi rischi l'infarto. Sui marciapiedi svettano veloci topi grigiastri e ben nutriti. Lì per ti dici: è impossibile, ho avuto un'allucinazione. Non è così. I topi ci sono, eccome.
Hanno trovato casa appena fuori dalla stazione, tra i cassonetti e l'immondizia ammucchiata a lato dell'ingresso. E a una cert'ora escono tutti quanti allo scoperto, una colonia intera, per niente impauriti dal via vai dei pendolari. Un «effetto londinese» di cui i viaggiatori avrebbero fatto volentieri a meno.
I ratti vivono in pianta stabile anche in piazza Sigmond Freud, a pochi metri dalle ferrovie. «Lì - spiega Luigi Sansevero, responsabile Asl del pool di addetti alla derattizzazione - c'è un'area rifiuti non conforme. Vale a dire che l'immondizia viene abbandonata a cielo aperto ed abbiamo già emesso un provvedimento ingiuntivo». Oltre ai sacchi dei rifiuti organici ci sono un'area verde dove spesso la gente abbandona rimasugli di panini e cibi vari, una scarpata con un insediamento abusivo, un cantiere appena concluso: tutti elementi creano l'habitat ideale per i topi.
Un problema simile, ultimamente degenerato, è in piazza Firenze. L'Asl ne è a conoscenza ed i tecnici della derattizzazione sono già intervenuti più volte. Ma finché chi bivacca nell'area verde lascerà resti di cibo sulle panchine e per terra, il problema si ripresenterà. Un'azione di derattizzazione è stata comunque già messa in atto.
A ricevere le segnalazioni dei residenti è anche l'associazione di animalisti Aidaa. Tanto che il presidente Lorenzo Croce suggerisce: «Ripopoliamo Milano di gatti. È l'unico modo per liberarsi dai topi. Per questo bisognerebbe sostenere il ruolo delle gattare che aiutano a tutelare la comunità felina».
E se proprio una derattizzazione deve essere fatta, allora gli animalisti chiedono di studiarla in modo intelligente: «Prima di piazzare le trappole con il veleno, si faccia informazione con cartelli e volantini nel parco. In questo modo non si mette a rischio la vita dei cani che, inavvertitamente, si imbattono dei bocconi di veleno abbandonati in giro dai ratti».
Il problema sta dilagando, non c'è zona e non c'è stagione che tenga. Tra gli ultimi casi all'attenzione dei tecnici Asl ci sono anche quello di via Montefeltro e di via Malaga, vicino al sottopasso di viale Cassala. Lì ci sono colonie dure da debellare e la situazione è diventata insostenibile da tempo.
Non a caso Milano è la città con il più altro rapporto fra topi e abitanti e, se si dovesse fare un censimento o pseudo, si potrebbe tranquillamente dire che i topi sono più di 5 milioni.

«Praticamente - fa i conti Croce - in città ci sono cinque topi per ogni residente».
I cantieri, i lavori del metrò e la sporcizia di certe zone non aiutano a lasciare le pantegane nelle fogne ma le invogliano a uscire allo scoperto.

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