I furbetti del parcheggio a Malpensa sono «quattro stagioni». Non agiscono solo d'estate, ma anche in questi mesi. Chi parte lascia la macchina dove capita, fuori dall'aeroporto. Negli sterrati a fianco della strada, a ridosso delle rotonde a rischio rimozione e nelle viuzze più nascoste a mezzo chilometro dallo scalo. Tutto pur di evitare i parcheggi low cost e quelli - ben più cari - dello scalo. I viaggiatori più temerari mollano l'auto in aperta brughiera, prendono il loro trolley e si avventurano in una camminata impegnativa fino alle «partenze». Rischiano grosso ma, se va bene, risparmiano quasi un centinaio di euro.
Di contro, il numero delle multe a Malpensa sembra impazzito: nel 2012 ne sono state staccate 7.500 in più rispetto all'anno precedente arrivando all'infelice record di 34.261 sanzioni. Quasi tutte per divieto di sosta. Calcolando una media di 39 euro a multa, stiamo parlando di un incasso di oltre 1,3 milioni di euro all'anno.
Come mai un'impennata del genere? Di sicuro anche a causa dei controlli più serrati. Nel 2011 infatti Sea, la società che gestisce lo scalo, ha firmato una convenzione assieme a Air Pullman e ai due comuni su cui ha sede lo scalo, Ferno e Lonate Pozzolo. L'accordo ha permesso di schierare sul campo un mini esercito di accertatori della sosta per sei mesi (da giugno a dicembre), il periodo in cui il parcheggio selvaggio registra i picchi più alti. La sperimentazione è andata talmente bene che gli accertatori sono stati ingaggiati anche nel 2012, con una media di 12 o 15 dipendenti in azione nei paraggi dell'aeroporto. Impietosi. Lasciare l'auto in divieto fuori dalle «partenze» o dagli «arrivi» a Malpensa è diventato un azzardo da evitare. Equivale a una multa assicurata, al di là del fattore fortuna o sfortuna: un salasso da 39 euro anche se l'auto è rimasta incustodita in doppia fila per una manciata di minuti e con le quattro frecce accese. Chi cerca di scampare al parcheggio a pagamento (che di sicuro economico non è), non viene perdonato. Non più. E si trova a pagare sanzioni perfino più salate di certi voli delle compagnie low cost. Quando è stato deciso di dichiarare guerra alle soste selvagge, Sea ha investito cifre notevoli: si era parlato di circa 50mila euro al mese per sostenere gli ausiliari e il piano controlli. Ma il rientro economico c'è stato fin dall'inizio e non ci è voluto troppo tempo per raggiungere il pareggio: sia perché sono aumentati gli introiti dei parcheggi dello scalo (con i viaggiatori incoraggiati dagli ausiliari della sosta ad utilizzarli) sia per le sanzioni (incassate dai Comuni su cui sorge Malpensa).
Facendo due conti, il «business» delle multe in aeroporto sfodera cifre pazzesche: al Terminal 1 si contano circa 600mila euro all'anno di contravvenzioni, la maggior parte per parcheggi arrangiati in qualche modo. Al Terminal 2 c'è chi fa una stima di 50-60 contravvenzioni al giorno per arrivare a 300mila euro di incassi all'anno.
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