Milanesi e pendolari sono salvi. A causa del maltempo che imperversa sullo stivale è stato revocato lo sciopero nazionale dei trasporti indetto per domani dai confederali, per ribadire l'urgenza del rinnovo del contratto di lavoro fermo da sei anni. Si sarebbero dovuti fermare dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 a fine servizio metropolitana, mezzi di superficie, treni delle Nord, passanti e collegamenti con Malpensa. Il Comune, come da prassi in questi casi, aveva revocato Area C. Il rischio, vista la pioggia battente, sarebbe stata la congestione completa del traffico. Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt Uil, Faisa Cisal, Ugl e Orsa, hanno revocato lo sciopero. Tutto regolare domani, anche Area C che rimane attiva.
Non occuperà più il consiglio comunale Raffaele Grassi, consigliere comunale dell'Idv e presidente del Satam, il sindacato autonomo dei taxisti, visto che l'amministrazione ha deciso di accogliere le richieste delle auto bianche. Grassi si è presentato ieri pomeriggio in aula con sacco a pelo e viveri pronto a trascorrere la notte e i prossimi giorni fra i banchi del consiglio per protestare contro l' «inerzia» dell'assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran. Nel mirino delle auto bianche, che una settimana fa hanno improvvisato uno sciopero selvaggio (ne è previsto uno ufficiale il 20 febbraio) la determina dirigenziale del settore Mobilità, sospesa dal Tar il 23 ottobre. Il problema? Il testo del 29 luglio che disciplina il Servizio di autonoleggio da rimessa con conducente a mezzo di autovettura, contiene degli errori e per questo era stata impugnata dalle associazioni dei noleggiatori con conducente. Risultato: in attesa del pronunciamento del Tar, previsto il 23 aprile, si è scatenato il «Far West» dei trasporti. A dare fastidio l'app «Uber taxi» che opera, secondo in taxisti, «violando le leggi». «Dal 23 ottobre a oggi - attacca Grassi - non solo il Comune non ha fatto ciò che era stato chiesto dal Tar, ma nemmeno i controlli, ognuno fa quello che vuole».
Palazzo Marino ieri ha deciso l' «avvio del procedimento per il riesame della determina - ha spiegato il vicesindaco Lucia de Cesaris - per due motivi: pensiamo che il provvedimento rafforzi la categoria dei taxi in rapporto a chi non rispetta le regole e perché il Tar ci chiede di fare approfondimenti e non vorremmo che la revoca fosse interpretata dal tribunale come volontà di non farli». L'avvio dell'iter di riesame in ogni modo, ha detto De Cesaris «può significare anche eliminare il provvedimento e farne uno nuovo», assicurando che «ci stiamo veramente occupando di questa questione».
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