Entro il 30 giugno l'Aler di Milano adotterà un piano di risanamento «che dovrà attenersi» a sette linee prioritarie di intervento definite dalla giunta regionale. Lo ha spiegato ieri l'assessore lombardo alla Casa, Paola Bulbarelli, leggendo una relazione alla commissione Territorio del Consiglio regionale. Nel dettaglio, l'assessore ha detto che per la valorizzazione del patrimonio di 73mila immobili dovrà esserci un piano di vendite straordinarie, di 15.000-20.000 alloggi tramite non tanto aste quanto strumenti come fondi e cartolarizzazioni, insieme alla riqualificazione di un migliaio di alloggi sfitti. Sul fronte dei debiti con le banche (255,3 milioni al 30 giugno 2013), si prevede invece una rinegoziazione dei mutui con i principali istituti di credito, per ottenere sospensioni temporanee o la rinegoziazione della loro durata. Quanto ai crediti verso gli inquilini (243,2 milioni al 31 dicembre 2012) si procederà al recupero in due modi: per i morosi «incolpevoli» con piani di dilazione, per i morosi «colpevoli» invece ci sarà un inasprimento delle sanzioni con il recupero anche attraverso specifiche società di recupero crediti. Bulbarelli ha parlato anche di riduzione dei dirigenti e incentivi ai prepensionamento del personale, azzeramento dei contratti interinali e riduzione di quelli a tempo determinato. Le condizioni attuali ha poi sottolineato «sconsigliano la prosecuzione» della convenzione fra Aler e Comune di Milano, «perchè insostenibile dal punto di vista sia finanziario che organizzativo», ma «per senso di responsabilità nei confronti del Comune, la giunta ha dato indicazione ad Aler Milano di procedere al rinnovo della convenzione, sulla base però di un'attenta analisi dei costi interni di gestione».
Una dichiarazione che apre lo scontro con il Comune. L'assessore alla Casa Daniela Benelli precisa che «oggi non esiste nessuna revisione della convenzione tra Aler e Comune, si trova nella fase sperimentale, quindi non è chiaro su che basi tenti di dettare nuove condizioni».
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