Pisapia caccia i militari e poi li elogia

Pisapia è «fiero del rapporto che si è creato tra la città e le forze armate». Quella tra Comune ed esercito «è una collaborazione importante» che «deve partire dalla capacità di essere al servizio dei cittadini, dialogare con loro e fare prevenzione oltre che repressione». Dopo la tradizionale cerimonia dell'Alzabandiera ieri a mezzogiorno in piazza Duomo, il sindaco ha accolto le Forze armate a Palazzo Marino nel giorno dell'anniversario «per dire loro grazie». E la festa del 4 novembre è stata dedicata quest'anno a due uomini caduti in servizio, il caporalmaggiore degli Alpini Tiziano Chierotti e al carabinieri Giovanni Sali, ucciso con tre colpi di pistola sabato sera a Lodi. Una «collaborazione importante», «fiero del rapporto che si è creato in città». Ma tra i primi atti da sindaco, nel luglio 2011, ci fu il congedo dei militari in città.

Le pattuglie miste che controllavano i quartieri a rischio (un soldato operava insieme a due poliziotti o carabinieri), per Pisapia e i consiglieri della sinistra radicale spaventavano i milanesi. «Milano non è Beirut» avvertivano.

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