Pisapia in Cina: tra calcio e affari sorvola sui diritti umani

Non solo Expo. Ha giocato a pallone con i bimbi di una scuola, ha pianificato una trasferta di Milan e Inter (o magari entrambe) per una partita amichevole con l'Evergrande, guidata dall'ex ct della Nazionale Marcello Lippi. Il sindaco Giuliano Pisapia rientra questa mattina dalla settimana di missione istituzionale in Cina e ieri all'Ansa ha fatto il bilancio di «un viaggio molto emozionante, interessante e fortemente costruttivo per il futuro nostro e per gli scambi con l'Oriente». É rimasto «piacevolmente sorpreso» dice «dell'accoglienza da capo di Stato ricevuta, segno tangibile di quanto la città di Milano in particolare e l'Italia in generale significhino per i cinesi». Nella sua visita Pisapia ha incontrato i sindaci di Pechino e Shanghai, inaugurato i Centri per i visti che saranno preziosi per agevolare le partenze dei visitatori dal Paese del Dragone al capoluogo nel 2015, partecipato aill'Eu-China Urbanisation Forum a Pechino e promosso in lungo e in largo l'Expo.
Dalla lunga chiacchierata non sembra che abbia parlato oltreconfine del suo impegno per i diritti civili sotto la Madonnina, dal registro per le coppie gay al Biotestamento. Né, sempre attento alle minoranze religiose o di etnia, fa considerazioni sui diritti umani violati in Cina.

Ben se ne era guardato anche in occasione della visita a Palazzo Marino del Dalai Lama, a cui la sinistra rifiutò di concedere la cittadinanza onoraria dopo le pressioni del governo di Pechino. «La Cina è un partner imprescindibile - ha concluso Pisapia - e con l'Expo ci legheremo ancora di più».

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