Pisapia e Gori in coppia: «Primarie? Non è dogma»

Ecco la coppia Pisapia- Gori (nella foto) davanti ai flash dei fotografi al Teatro Parenti. «Se primarie devono essere, le faccio volentieri. Ero disponibile e lo resto. Chiedo che vengano convocate rapidamente, prima di sant'Ambrogio. Il 3 dicembre mi sembra l'ultima data praticabile. Credo sia importante tenere insieme i pezzi insieme al civismo e farò il possibile, condividendo contenuti e programmi. Credo ci siano molte cose che ci uniscono e poche che ci dividono. Aggiungo che mentre si dibatte ancora di questo, nel frattempo noi siamo al lavoro da mesi». È Giorgio Gori, candidato presidente della Regione del centrosinistra (o almeno di una buona parte) a mettere fretta a chi ancora incalza. Un partito, quello delle consultazioni per scegliere il candidato, che ha perso il sostegno di Giuliano Pisapia. Anche se l'ex sindaco non le esclude, non alza certo le barricate per difenderle. E i due erano uno a fianco all'altro all'iniziativa «Partiamo!» del Parenti. «Spero in una coalizione ampia e aperta di centrosinistra che possa cambiare la Lombardia e dare un contributo per cambiare il Paese. Che ci siano le primarie o no, non importa, non sono un dogma, il problema è partire» dice Pisapia.

Il segretario regionale del Pd, Alessandro Alfieri, che ha chiesto tempi strettissimi, avrà lunedì un incontro «definitivo» per

vedere se da Mdp salterà fuori un nome. Si era parlato di Roberto Cornelli, ma lui pare essersi sfilato e ieri era all'incontro di «Partiamo». Così come sembra tramontata l'ipotesi del'ex sindaco di Brescia, Paolo Corsini.

SC

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