Pisapia fa mea culpa, sì al Bilancio

Il primo appello del sindaco sabato sera era stato rispedito al mittente. Poco efficace. La maratona più lunga del consiglio comunale sul Bilancio 2013 è proseguita muro contro muro per altre 24 ore. Ma alle 23.31 di domenica sera Giuliano Pisapia ha ripreso la parola è questa volta - per dirla senza giri di parole - ha calato le braghe. «Chiedo se possiamo porre fine a questo dibattito» l'incipit, riconosce «la grande battaglia dell'opposizione», condotta soprattutto dalla Lega «di cui sono stati approvati anche alcuni emendamenti». Ammette che nei rapporti tra maggioranza e opposizione «è ora di voltare pagina», dopo il contingentamento dei tempi di dibattito decisa dal presidente Basilio Rizzo e che ha provocato la durissima reazione del centrodestra propone di «ragionare sui criteri» e di rivedere il regolamento del Consiglio. Cambia subito il clima e alle 2.08 dopo le dichiarazioni di voto e 66 ore da inizio seduta, si chiudono braccio di ferro e manovra. «Confidiamo nella signorilità del sindaco perchè gli impegni presi siano rispettati - afferma il capogruppo Fdi Riccardo De Corato -. Certo il sindaco è dovuto venire in aula ben due volte, l'ultima a incensare e lodare platealmente l'opposizione, per farci decidere che la lezione impartita alla maggioranza poteva bastare. Oggi ringrazia il Consiglio anche se in due anni e mezzo non si era mai accorto della sua esistenza». Anche l'Idv Raffaele Grassi ha criticato la maggioranza, di cui fa parte, per l'«atteggiamento arrogante». Di scarsa trasparenza e partecipazione ha parlato il radicale Marco Cappato. Su una manovra di tasse sono state dure anche le posizioni della sinistra. E il Pd Biscardini precisa di averla votata «solo per gli abbonamenti scontati Atm agli over 65».
A gongolare è la Lega che ha guidato la battaglia in aula e stuzzica Forza Italia che ha «strappato», andandosene poche ore prima della chiusura: «Quando ci segue fa bene - ironizzano - Alessandro Morelli e Igor Iezzi -. É stato giusto resistere fino alla fine e dal sindaco abbiamo avuto un riconoscimento politico. Ma il regolamento non sii cambia: va applicato bene, come quando all'opposizione c'era Rizzo». La paura è che diventi ancora più restrittivo. Giulio Gallera (Fi) nota che è uscito «un tipico Bilancio comunista, tassa e spendi». Pure alla Cisl «i conti non tornano, restano irrisolti i nodi di fondo».
I processi interni alla maggioranza (dalla gestione di Rizzo al capogruppo del Pd Bertolè ai rapporti giunta-consiglio) sono rinviati ai prossimi giorni.

Ieri la giunta aveva l'urgenza di sbloccare 292 nuove assunzioni e approvare e inviare alla Cassa depositi e prestiti i progetti per ottenere i mutui: subito progetti per 89 milioni (da manutenzioni Galleria a cimiteri e scuole) e nella prossima seduta per arrivare a un totale di 262 milioni. Dal restauro del Lirico al riordino delle strade per Expo. «Entro il 2016 - garantisce l'assessore Carmela Rozza - non ci sarà più amianto nelle scuole».

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