Rimpasto e Bilancio. Due operazioni intrecciate, anche oggi. Il sindaco questa mattina dovrebbe discutere con il coordinatore provinciale del Pd Roberto Cornelli del caso Boeri. Lassessore alla Cultura che con il pasticcio sui concerti estivi allArena gli ha procurato lennesima figuraccia. «Non ce la faccio più» avrebbe sbottato Giuliano Pisapia venerdì scorso in giunta, dopo una strigliata allassessore alla Cultura. Ieri Boeri ha giocato danticipo, con unintervista a Repubblica in cui tenta di far sbollire il sindaco, fa mea culpa su alcuni aspetti della vicenda e avverte chi nel partito vorrebbe accelerare la sua uscita dalla giunta (magari sistemandolo con un seggio a Roma): «Capisco che il sindaco si possa essere indispettito per i tempi di chiusura della vicenda, ci può stare» ma «è contento di me, abbiamo parlato 10 giorni fa. Ho sempre sollevato problemi veri, magari in modo che non era perfettamente corretto ma ora sono attentissimo». Dunque «chi vuole cacciarmi rimarrà deluso, io sto bene a Milano, mi piace fare politica avendo Dopo si possono usare anche altre forme. Ma di certo la casella di assessore non si libera perché me ne vado io». Quel dopo non esclude ambizioni nazionali. Ma intanto Boeri segnala lintervista sul suo profilo Facebook, i suoi supporter lo gasano come a novembre quando Pisapia gli tolse la fiducia. Sembra un film già visto. Anche il consigliere Pd Carlo Monguzzi si complimenta con larchistar, «bravo Bo, bella intervista: equilibrio, serietà, carattere, ammissione di errori. Anche Pis apprezzerà».
«Pis», più che apprezzare dovrebbe fare per ora di necessità virtù. Nel weekend si è concentrato sulla visita del Papa senza commentare il caso Boeri. Questa mattina presenterà i concerti dellHeineken festival in programma a luglio (ironia) in unaltra Arena, quella di Rho-Pero, mentre al parco Sempione rischia di rimanere vuota. Lassessore nel mirino alla stessa ora e in una sala vicina lancerà il primo Festival della letteratura per autori italiani e immigrati, al fianco del collega Pd Piefrancesco Majorino che non gli ha mai fatto mancare il sostegno. E chi vorrebbe cacciarlo fuori dalla giunta? Non fa nomi Boeri, ma sono rotti da mesi i rapporti con la capogruppo Pd Carmela Rozza e si è allargata la frattura con il coordinatore Cornelli. Nellipotesi di un rimpasto allargato sindaco e partito sarebbero daccordo a tagliare le teste dellassessore alla Casa Lucia Castellano e del vicesindaco Maria Grazia Guida. Tutto portava ad attendere le elezioni politiche per (buon)uscite diplomatiche. Negli ultimi giorni cè stata laccelerata, ma sarebbero esclusi comunque scossoni fino a luglio. Serve una maggioranza coesa per votare il Bilancio entro il 30 giugno, un ritardo costerebbe al Comune 20 milioni e vale la pena sopportare gli assessori sgraditi. Stasera è convocato il vertice tra sindaco, giunta e consiglieri sui tagli alla spesa e Pisapia farà appello alla massima unità in aula.
Con il mea culpa, Boeri potrebbe guadagnarsi ancora del tempo in giunta. Sembra che il sindaco infatti valuti anche un piano «b». A luglio, un primo rimpasto soft. Eviterebbe di sostituire i giocatori in campo prima che si chiarisca la situazione nazionale e un eventuale voto anticipato in Regione. Potrebbe solo rimescolare le deleghe, togliendo la Casa alla Castellano passandola a Lucia De Cesaris (Infrastrutture) che, liberata dal Pgt, potrebbe gestire il patrimonio pubblico e privato, o a Cristina Tajani che tiene i rapporti con i sindacati.
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