Pisapia, mezza frenata su Sea «Vendere le quote? Non tutte»

«La Regione faccia una proposta concreta per acquisire quote della Sea e noi siamo disposti a discuterne». Così il sindaco, Giuliano Pisapia, ha anticipato ai capigruppo di maggioranza ciò che dirà oggi in aula durante il consiglio comunale straordinario su «Indirizzi strategici della giunta sulle società partecipate del Comune». È stato il presidente della Regione, Roberto Maroni, a dichiararsi più volte disponibile all'acquisizione di quote della Sea. La seduta di questo pomeriggio è stata chiesta dall'opposizione e Pisapia interverrà sul tema, precisando - come ha già fatto ieri - di non avere «nessuna intenzione di vendere tutte le quote» a privati. La sola ipotesi aveva già fatto insorgere la Filt della Cgil.
Resta in pressing il segretario cittadino del partito, il renziano Pietro Bussolati. «Sulla Sea, certo non ha senso l'idea di vendere a ogni costo - insiste Bussolati -, ma qualora si affacci un partner in grado di assicurare il salto di qualità per Sea e per Malpensa, saremmo sicuramente favorevoli». Su altre posizioni il capogruppo in consiglio comunale, Lamberto Bertolè: «Ascolteremo con attenzione la relazione di Pisapia. Il principio che la Sea rimanga a maggioranza pubblica e che si possa aprire a altre istituzioni è condivisibile».
La privatizzazione di Sea è tornata d'attualità anche grazie a un documento del Pd sulle partecipate «sponsorizzato» proprio da Bussolati. Nel documento si parla di una possibile «cessione del 100% delle quote» Sea, sia pur in tempi non brevi. E si suggerisce di «dar vita a una vera e propria partnership con una primaria aerolinea internazionale, con particolare riferimento al terminal 1 di Malpensa che potrebbe così diventare centrale nella strategia globale dell'eventuale compagnia partner». Si può intravedere in queste righe l'ipotesi di cedere quote della Sea a Etihad, come proposto anche dal presidente del consiglio regionale, Raffaele Cattaneo.
Il Comune è l'azionista di controllo, perché detiene il 54,8% delle quote di Sea. Il secondo azionista è il Fondo Infrastrutture F2i- Sgr, che ha in mano il 44,3% delle azioni ed è entrato nella società con l'obiettivo di ottenerne il controllo o comunque di avere voce in capitolo. Cosa che in realtà non è accaduta. Sia Maroni che Pisapia si sono dichiarati contrari a una privatizzazione della Sea. Entrambi ipotizzano una soluzione che mantenga il controllo pubblico sulla società. Si parla comunque di tempi di là da venire. Anche un eventuale passaggio di quote tra istituzioni pubbliche - fanno notare da Palazzo Marino - è difficile che avvenga prima dell'Expo.
Se anche il Comune decidesse di cedere quote alla Regione, sarebbe tutt'altro che semplice riuscire a evitare una gara pubblica, aperta quindi a Etihad e a F2i-Sgr. Solo in un secondo momento, se la gara andasse deserta, Palazzo Marino potrebbe accettare un'offerta, come è accaduto con la vendita delle quote di Sea a F2i.

In passato, lo scambio di azioni Sea e Serravalle tra Comune e Provincia si era rivelato impossibile per ragioni analoghe. Nonostante ciò, non mancano gli esperti convinti che, in caso di vendita a un soggetto pubblico, si possa trovare una strada praticabile.

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