Pisapia: «Milano perde una star, io un'amica» Domenica la commemorazione alla Scala

Pisapia: «Milano perde una star, io un'amica» Domenica la commemorazione alla Scala

Non ci sarà camera ardente né cerimonia funebre. Ma, questo sì, un ricordo collettivo. Domenica alle ore 12 al Ridotto dei Palchi del Teatro alla Scala si terrà la commemorazione di Gae Aulenti. La decisione è stata presa dalla famiglia dell'architetto, che ha scelto proprio la Scala perché, come spiega l'assessore alla Cultura Stefano Boeri, «è un luogo che lei ha vissuto intensamente, come il Piccolo, la Triennale e Brera. Sono quattro luoghi che ha frequentato».
Nella sua carriera Gae Aulenti si è occupata anche di scenografia, collaborando fra l'altro con Luca Ronconi. Alla Scala ha, ad esempio, firmato la scenografia del Viaggio da Reims di Rossini diretta da Claudio Abbado nel 1984 e, sempre nello stesso anno quella di Samstag am Licht di Karlheinz Stockhausen messa in scena dalla Scala al Palazzetto dello Sport.
La Triennale di Milano dedicherà a Gae Aulenti un evento a marzo in occasione dell'apertura del museo del Design. «Avevamo già intenzione di fare qualcosa contestualmente all'apertura - spiega il presidente Claudio De Albertis -. Doveva essere una festa, sarà un ricordo».
Proprio alla Triennale - di cui lei è stata membro del comitato esecutivo dal '77 all' '80 - si è tenuta l'ultima apparizione pubblica di Gae Aulenti che lo scorso 16 ottobre ha ritirato la medaglia d'oro dell'Architettura italiana alla carriera. «È stato un momento emozionante - ricorda De Albertis - perché ha dimostrato di non aver paura di niente, neanche dei problemi di salute. Era una donna coraggiosa che ha fatto tante battaglie, per la difesa della qualità dei progetti».
Al presidente della Triennale piace ricordare una sua citazione: «Diceva “questo è un mestiere da uomini, ma io vado avanti“. Ha dimostrato una grande forza e fatto opere fantastiche».
Il sindaco di Milano Giuliano Pisapia la ricorda come «un'ambasciatrice di stile che il mondo ci ha invidiato. È stata testimone del nostro buongusto, della grandezza del nostro paese, e di Milano, nel mondo. Schiva, sobria, instancabile e appassionata lavoratrice. Milano perde una grande donna e una grande architetta, io perdo un'amica».
Secondo il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, che commenta la triste notizia con un pensiero su Twitter, la lezione principale lasciata dalla Aulenti è l'idea di «un'architettura connessa con l'ambiente umano».
Guido Podestà, presidente della Provincia di Milano, parla prima da architetto che da amministratore: «La scomparsa di un personaggio della sua levatura, capace di innovare, a partire da Milano, il settore, lascia un vuoto incolmabile. Fu un punto di riferimento prezioso. Nel corso della sua carriera, si impegnò per conciliare, nel migliore dei modi, l'architettura e le caratteristiche insite in una città, armonizzando, con l'ambiente circostante, le sue opere apprezzate in tutto il mondo». Aulenti, aggiunge Podestà, «scelse il capoluogo lombardo per sviluppare il suo ingegno e le sue doti creative, formandosi al Politecnico. Per chi, come me, ha avuto l'onore di conseguire la laurea presso l'ateneo milanese, la professionista, friulana d'origine, fu un punto di riferimento prezioso». Per gli architetti di oggi e di domani.


La prima vera rivoluzione portata avanti da Gae Aulenti, secondo l'assessore Boeri è stata proprio il fatto di essere donna e di far valere le sue idee in un mondo prettamente maschile. «Inoltre guardava con appassionata curiosità altri campi - spiega - l'arte, la letteratura, il teatro ma senza perdere l'attenzione per il mestiere. Riportava tutto a un'architettura».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica