Un'esecuzione alle otto di sera in via Muratori. Qualunque storia emergerà dalle indagini, che due killer uccidano a colpi di revolver una coppia davanti ai passanti e ai locali dell'happy hour, dice che il senso di impunità a Milano è altissimo. Dopo il far west di lunedì sera, ieri pomeriggio una nuova sparatoria da auto ad auto in via Giacosa per fortuna senza feriti. Il sindaco Giuliano Pisapia, in missione a Tel Aviv, ieri mattina ha chiamato presto l'assessore alla Sicurezza Granelli, che ha chiesto con lettera scritta a nome di entrambi al prefetto Gian Valerio Lombardi, di convocare il Comitato per l'ordine e la sicurezza per porre all'ordine del giorno la situazione relativa a criminalità organizzata e strategie in atto da parte delle autorità competenti: si terrà questa mattina. «É un episodio gravissimo che non può più ripetersi - afferma Pisapia -. C'è un problema di presenza delle istituzioni in ogni situazione che va affrontato». Più uomini e mezzi per le indagini sulla criminalità organizzata. Il Comune «mette in campo le proprie energie». Cioè la polizia locale, che secondo Lega e Pdl ma anche per gli stessi sindacati dei ghisa, la linea Pisapia sta usando più come assistenti sociali che per il controllo dei quartieri. E fu Pisapia a un mese dal suo insediamento a rifiutare i militari che dal 2008 pattugliavano le zone a rischio. La Lega nel weekend aprirà ai gazebo la raccolta firme per chiedere il ritorno dei soldati. A partire dal duplice omicidio di via Muratori ma non solo, come precisa il capogruppo Pdl Carlo Masseroli (la stessa richiesta a un mese fa), il centrodestra ha chiesto ieri alla conferenza dei capigruppo la convocazione di un consiglio straordinario per discutere le strategie comunali in tema di sicurezza, presente il sindaco. Imbarazzo nel centrosinistra, che teme il processo in aula. «Ci sarà, ma inviteremo il ministro degli Interni Annamaria Cancellieri, il prefetto, il questore - prende tempo la capogruppo Pd Carmela Rozza -: la data verrà fissata quando daranno la disponibilità. Una fuga? No, se c'è un problema di sicurezza va affrontato in tutte le sue parti e con chi ne ha più competenze. I soldati? Meglio chiedere più agenti e mezzi per le indagini sul territorio». Ma Masseroli sottolinea che «la sinistra scappa dal confronto quando il tema è caldo e vuole spostare le responsabilità su altri». Un consiglio con prefetto e ministro «a cosa servirebbe se prima non decidiamo cosa chiedere? Per il centrodestra devono tornare i militari e il servizio di polizia locale va rivisto. Non serviva questa tragedia per discuterne, i milanesi avevano già paura. Ma la sinistra butta il pallone in tribuna. Grave strumentalizzare ma anche minimizzare». Invece: l'aula si riunirà domani per commemorare il cardinal Martini, poi un'ora di interventi liberi, qualche delibera di urbanistica. Se ci sarà tempo, si discuterà il Regolamento degli artisti di strada. «Il sindaco cerca di allungare e scaricare le responsabilità ad altri, ma con la sua politica ha fallito» attacca il leghista Alessandro Morelli. I lumbard rilanciano le ronde, «un'organizzazione spontanea dei cittadini» e chiedono che Pisapia venga commissariato sulla sicurezza. La sinistra fa quadrato e difende la linea buonista. Per il consigliere Luca Gibillini (Sel) Milano «non si merita i militari, non esiste un'emergenza sicurezza ma semmai sociale» e «bisogna rispondere con strumenti sociali». Anche il presidente della Commissione Sicurezza Mirko Mazzali (Sel) preferisce ricordare che gli omicidi sono meno di un anno fa.
Il presidente della Provincia Guido Podestà guarda alla possibile origine dell'omicidio «nella lotta alla criminalità la guardia deve rimanere alta. Il potere organizzato è presente anche nel nostro territorio». Se si possa parlare di allarme sicurezza risponde invece il governatore Formigoni «lo devono dire questore e prefetto» ma «questi episodi spaventano».
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