Pisapia scontento dei suoi: la giunta già al capolinea

Rimpasto a Palazzo Marino: gli assessori rimettono le deleghe al sindaco. E per il nuovo assetto si aspetta il voto. L'opposizione: "Un azzeramento"

Pisapia scontento dei suoi: la giunta già al capolinea

«La mia scelta è basata su onestà, competenza, professionalità. A nessun assessore ho mai chiesto se fosse iscritto a partiti, credente o no» assicura in aula Giuliano Pisapia. Ieri a inizio seduta ha presentato il primo tempo del rimpasto e ne ha approfittato per fare un bilancio di 20 mesi di amministrazione «arancione». Da Area C al registro delle unioni civili. Uno spottone che in tempi campagna elettorale non fa mai male, anche se il centrodestra con Riccardo De Corato rimarca piuttosto «un miliardo di tasse in più scaricate sui milanesi».

E la prima fase del rimpasto è appunto la nomina a vicesindaco all'assessore all'Urbanistica Ada Lucia De Cesaris e l'ingresso di un tecnico alla Scuola al posto di Maria Grazia Guida. «Non ho mai avuto tessere di partito, senza altro sono di area centrosinistra» conferma il neo-assessore alla Scuola Francesco Cappelli. I suoi nuovi colleghi di maggioranza assicurano che nel settore della scuola la sua nomina accontenta, eccome, quella parte più a sinistra (anche del Pd) e laica che era delusa dalla gestione Guida, troppo vicina al mondo cattolico. Un segnale forte mentre il candidato presidente in Regione Umberto Ambrosoli che è già scivolato sull'argomento visto che non ha screditato, come avrebbero voluto i compagni, le scuole private. Cappelli ha certamente le competenze per essere operativo dal primo giorno su un settore che deve già affrontare lo scoglio delle iscrizioni on line a nidi e materne. Quarant'anni di attività, storico professore e poi preside della Casa del Sole del parco Trotter, zona via Padova, dove siedono sui banchi bimbi di 27 lingue diverse. Giusto a metà dicembre il sindaco aveva presentato il progetto da 11 milioni (9 finanziati da Fondazione Cariplo) per riqualificare la scuola e il parco dove partì la sua campagna elettorale, e il 7 dicembre ha assegnato a Cappelli l'Ambrogino d'oro per l'impegno a favore dell'integrazione di bambini e famiglie immigrate. «La nostra è una conoscenza recente» afferma il sindaco. Breve ma intensa. La proposta? «È arrivata mercoledì scorso, ho sciolto le riserve domenica sera, non avevo digerito troppo bene la pensione un anno fa» scherza il neo-assessore. Alle 18 è stato accolto in aula dagli applausi, anche dell'opposizione.

Nonostante l'uscita anche dell'assessore Tabacci e di Lucia castellano («che si sono candidati senza avere un paracadute») Pisapia ha rinviato dopo il voto la parte più corposa del rimpasto. Terrà ad interim il Bilancio e per ora ha distribuito le deleghe vacanti tra gli altri assessori: Lavori pubblici a De Cesaris, Casa alla Benelli, Demanio a D'Alfonso, Rapporti con il consiglio a Majorino, con le comunità religiose a Granelli, Attuazione del programma alla Tajani. Ma «tutti i membri della giunta - riferisce - mi hanno messo a disposizione le deleghe. Ognuno continuerà a fare il suo lavoro, è un passaggio politico e non formale, ma conferma la volontà comune di definire al meglio assetti e responsabilità che ci condurranno fino a Expo e alla fine del mandato». Dopo il voto, a parte gli ingressi promessi alla capogruppo Pd Carmela Rozza e alla consigliera Anna Scavuzzo, si prevedono molti giri di deleghe.

E magari qualche altra uscita a sorpresa. Tradotto da De Corato: «È un azzeramento della giunta: se fosse soddisfatto non avrebbe bisogno di ripartire da zero». Critico l'Idv, che avrebbe voluto «contribuire alla scelta del nuovo assessore».

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