La sostanza è che non si privatizza nulla e la fusione Atm- Trenord, di cui si parla da tempo, è in altissimo mare. E anche di nuove nomine in Atm non se ne parla proprio. Giuliano Pisapia illustra in aula la linea di Palazzo Marino sulle società controllate e partecipate. Ribadisce di essere favorevole a un ingresso della Regione Lombardia in Sea, la società che gestisce gli aeroporti milanesi e di cui il Comune detiene il 54% delle quote. Ipotizza un tavolo permanente di confronto con la Regione sulle molte partite aperte: Sea, Aler e la fusione Atm- Trenord, oltre che Serravalle e la legge regionale che riguarda Sogemi.
Il sindaco spiega ai consiglieri di aver nuovamente parlato dell'ipotesi di un ingresso della Regione in Sea mercoledì scorso al telefono con il presidente, Roberto Maroni. «Dobbiamo valutare questa proposta - dice -. Sono necessari due paletti: la società deve rimanere a maggioranza pubblica con il Comune di Milano nel ruolo di azionista di maggioranza». Maurizio Baruffi, capo gabinetto del sindaco, non esclude l'ipotesi di «un aumento di capitale» che permetta l'ingresso in Sea di Palazzo Lombardia. Ma dal punto di vista tecnico il progetto sembra tutt'altro che definito e soprattutto resta l'incognita del ruolo di F2i (che detiene oltre il 44% delle quote), che potrebbe far valere i propri diritti con un ricorso, come già avvenuto in passato.
«Rilanciare Malpensa ma non a scapito di Linate» è la linea del sindaco, che cita Pietro Modiano («serve una convivenza intelligente tra i due scali» ha detto il presidente della Sea). Pisapia parla in aula di un «riassetto del sistema aeroportuale del Nord» e aggiunge: «Se il consiglio condividesse tale ipotesi, possiamo iniziare a lavorare in tale prospettiva con la Regione e col socio istituzionale F2i, anche perché non dobbiamo dimenticare che Sea detiene a sua volta il 30% di Sacbo, cioè dell'aeroporto di Bergamo». In questi giorni si è riaperta la partita per la gestione dell'aeroporto di Brescia Montichiari e secondo Pisapia serve «un intervento reolatore, a livello regionale, e forse anche un intervento gestionale».
Nei mega- progetti del sindaco, addirittura, Malpensa potrebbe entrare a far parte di Milano: «Possiamo pensare a una città metropolitana al cui interno ci sia anche Malpensa: allargare i confini è utile a tutti, non solo a Milano». È evidente che in tutte queste strategie, incluso il destino delle città metropolitane, un ruolo di primo piano lo giocheranno le scelte del governo che proprio in questi giorni si decidono a Roma.
Pisapia tira una stoccata violenta al Pd, che insiste per avere un proprio uomo all'interno di Atm. Il sindaco dichiara che non farà nomine per «appartenenza politica». Uno stop preventivo al partito di Renzi che, per bocca del capogruppo, Lamberto Bertolè, chiede ancora una volta «una distinzione dei ruoli» nelle partecipate. Un tentativo di defenestrare Bruno Rota dal doppio incarico di presidente e ad di Atm. A difendere Rota dagli assalti del Partito democratico è il consigliere di Forza Italia, Pietro Tatarella: «Non siamo disponibili a fare da stampella del Pd per far fuori Rota. Non vorrei che in questo accanimento avesse inciso il passaggio in tribunale di Rota contro Filippo Penati nel corso della vicenda Serravalle». Rota ha testimoniato al processo sul cosiddetto sistema Sesto.
Sulla fusione Atm- Trenord, Pisapia esclude «una governance paritaria» tra le due società. Atm, è il ragionamento del sindaco, vale di più e il Comune ne detiene totalmente la proprietà.
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