Pisapia taglia pure i vigili «Meno ghisa per strada»

Ridotti del 50 per cento gli straordinari. Saltano i controlli alle Colonne e agli imbocchi di Area C. Le accuse del centrodestra

Pisapia taglia pure i vigili «Meno ghisa per strada»

Mani legate agli assessori. Con un buco di Bilancio che è una voragine da 437 milioni Francesca Balzani - che ha ereditato da Bruno Tabacci la delega al Bilancio - fino a fine giugno ha già bloccato i fondi alla giunta. Avanti solo con le spese obbligatorie, dopo la lettera di giovedì ognuno ha iniziato a lavorare ieri su una short list di iniziative che non si dovrebbero - a loro dire - stoppare. Dal soggiorno in hotel per le famiglie sfrattate in stato di emergenza, l'unica richiesta che arriverà da Daniela Benelli (Casa) al potenziamento di alcune linee bus e metrò durante il Salone del Mobile, «se alcuni eventi serali in zona Tortona - fa l'esempio Pierfrancesco Maran (Trasporti) - finiscono a mezzanotte, non possiamo fare brutta figura con i visitatori da tutto il mondo facendo passare una corsa ogni venti minuti». Mentre comincia il braccio di ferro della giunta, dal primo aprile i vigili hanno già iniziato a contribuire alla spending review di Pisapia: dimezzati gli straordinari. I servizi extra-orario sono stati ridotti del 50% e saltano quei controlli che già sopravvivevano solo grazie alla volontarietà retribuita dei ghisa. Fino a data da destinarsi, i presidi anti-movida alle Colonne di San Lorenzo non verranno più svolti tutte le sere ma dal giovedì alla domenica. Saltate le pattuglie che controllavano gli ingressi di Area C da cui i furbetti si infilavano contromano per non pagare.

Ridotti anche gli agenti che presidiano mercatini a rischio abusivi, come quello di San Donato. «Il taglio è già pesante - sostiene il segretario del Sulpm Daniele Vincini - se si andasse oltre ci sarebbero problemi seri di presidio del territorio». E anche di crisi per le famiglie, visto che circa 1.200 dei 3mila vigili prestano straordinario, alcuni fino a 50 ore al mese. Il risparmio sul personale non è un bel segnale. I sindacati aspettano al varco, guai a parlare di eliminazione del premio di produttività che viene assegnato con la busta paga di ottobre a tutti i 16mila dipendenti: a Palazzo Marino scoppierebbe il finimondo.

E sulle barricate è l'opposizione, che ieri ha incontrato l'assessore Balzani per un primo confronto sul Bilancio preventivo, con i capigruppo di maggioranza e il presidente del consiglio Basilio Rizzo. Uno dei primi ad uscire con «una preoccupazione ancora più forte di quanto mi aspettassi sulle prospettive future». Pdl e Lega hanno apprezzato il cambio di rotta rispetto all'ex assessore Tabacci, l'apertura del confronto sui conti a due mesi dal voto. La giunta approverà entro il 17 maggio il documento e lo porterà in aula i primi di giugno. «Ma vista la situazione spaventosa dei conti non vorremmo che puntassero al “concorso di colpa“ quando si tratterà di aumentare tasse e tariffe - attacca il capogruppo della Lega Alessandro Morelli -.

Devono ammettere le colpe nella gestione Tabacci». I Pdl Matteo Forte e Fabrizio De Pasquale dicono «no ad ulteriori aumenti di tasse e imposte che colpiscono famiglie e imprese» sì invece «ad un ripensamento dell'erogazione diretta di molti servizi».

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