La polemica

(...) del sodalizio è immediata e furente. «Da sempre - spiega Carlo Edoardo Valli - Ac Milano ritiene inopportuno, inutile e fortemente lesivo il tentativo di affiancare al Gran Premio di Monza un altra gara di Formula 1 in Italia». E ancora: «Sono meravigliato. Non tanto per la decisione della Csai, ma per il comportamento di Longoni, che è un componente del consiglio dell’Ac Milano e fino a ieri consigliere della Sias (la società che gestisce l’autodromo di Monza, ndr). Non vorrei si trattasse di una ripicca per il fatto di non essere stato riconfermato nel nuovo Cda della Sias. Se Longoni ritiene che oltre a quello di Monza debba esserci un Gran Premio di Roma dovrebbe coerentemente dimettersi dall’Ac Milano».
Tanta arrabbiatura nasce, verosimilmente, dal timore che il voto favorevole della commissione abbia un peso decisivo nello sbloccare la pratica «Gp di Roma». Ma Valli non si arrende e lancia due appelli: uno al governo, affinché «intervengano Berlusconi e i ministri Tremonti e Bossi, perché in un momento di richiamo economico mi sembra assurdo andare a spendere tutti quei soldi per una gara nella capitale», l’altro al presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, augurandosi che rimanga fermo sul sostegno espresso verso Monza come Gp d’Italia».
Insomma, un mezzo putiferio. Ma il «reprobo», Bruno Longoni, non si scompone più di tanto. «Premetto - dice - che una decisione ufficiale verrà comunicata dalla Csai e dall’Aci solo tra qualche giorno, quando risponderemo alla lettera che ci ha inviato il sindaco di Roma Gianni Alemanno. E ricordo anche che io mi sono espresso non in quanto consigliere dell’Automobile club di Milano ma in quanto vicepresidente della Commissione».
Okay, ma tutto ciò premesso: è vero o non è vero che lei è d’accordo con l’idea di portare la Formula Uno a Roma? «Io penso che il nostro obiettivo istituzionale è incrementare lo sporto automobilistico. Più si corre meglio è. E in Italia voglio ricordare che per decenni di gran premi ce ne sono stati due, fin quando a Imola avevano i soldi per pagare Ecclestone».


Così lei, un brianzolo doc, non rischia di aiutare a scippare a Monza il Gp d’Italia? «Macchè. Su questo non si discute: il Gran Premio d’Italia resterà quello di Monza. A Roma, se riusciranno a farlo davvero, gli troveranno un altro nome. Non credo che sia questo il problema».

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