LA POLEMICAI lealisti di Fi al contrattacco: «Basta parlare di primarie»

Altro che primarie, la gente vuole risposte concrete. I giovani consiglieri di zona, ma in generale una parte degli eletti tra le fila di Forza Italia, si è stancata di sentire parlare di primarie dai propri colleghi di partito. La discussione infuria e ora , dopo più di un intervento di un sistema che favorirebbe i signori delle tessere, arriva anche la replica dei lealisti: «Credo fermamente che il partito abbia bisogno di rinnovarsi, distare al passo coi tempi, ma le primarie non sono il nuovo, sono il vecchio, il sistema che abbiamo sempre osteggiato e criticato - ricorda Simone Riccò, capogrupppo Fi in zona 5 - Forza Italia ha un leader, Berlusconi non è finito, chi sta preparandola fossa avrebbe già dovuto ricredersi con gli scarsi risultati di Alfano, il tema non è trovare un sostituto, il tema è avere una classe dirigente vicina alla persone. Noi dobbiamo avere la forza di andare oltre il sistema delle primarie, di pensare ad un sistema realmente funzionante, dobbiamo avere la forza di credere nel merito e nella trasparenza. Non possiamo sopportare di vedere il nostro movimento, in preda a dei nuovi Lombroso, che reclamano spazio perché hanno soltanto dei “faccini carini” senza alcun merito».


«Non possiamo sopportare di accettare che l'età dei nostri rappresentanti diventi una discriminante - conclude Riccò - ed io posso dirlo, a 24 anni, non voglio ottenere qualcosa perché sono giovane, voglio ottenere perché me lo merito, voglio ottenere se sono bravo».

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