Politici in campo sui problemi dei tassisti: "Sono nel mirino, bisogna sostenerli"

Gelmini (Fi): "Troppo esposti". Aiuti e più tutele per conducenti e mezzi

Politici in campo sui problemi dei tassisti: "Sono nel mirino, bisogna sostenerli"

Sostenere la categoria dei tassisti con un incremento di legalità. Sistemando le leggi, prorogate dal 2009 a oggi, ma anche con finanziamenti per garantire «chi lavora di notte ed è spesso vittima di aggressioni e furti» ha specificato Mariastella Gelmini, coordinatore lombardo di Forza Italia. L'occasione per parlarne un incontro ieri al Palazzo delle Stelline a Milano. «Sono categorie esposte durante le ore notturne e i suoi appartenenti spesso sono finiti anche in ospedale e hanno dovuto pagarsi le telecamere» ha concluso. L'idea quindi è di sostenere economicamente gli interventi relativi alla sicurezza dei mezzi e dei loro conducenti. Danilo Toninelli, candidato del Movimento 5 Stelle, ha spiegato che «il punto è la legalità, perché siamo arrivati al paradosso di sospensive per la sospensiva sulla legge del 2009».

Daniela Santanchè, Fdi, ha ricordato il progetto di legge presentato dal collega Riccardo De Corato in Regione, e poi bocciato, che proponeva un sistema di geolocalizzazione e altri interventi per rendere più sicuro il lavoro della categorie. Per Emilio Boccalini i problemi principali però sono altri: «A partire dal fallimento del numero unico, l'abusivismo che non è tenuto sotto controllo, ma ancora di più c'è il problema delle leggi sull'omicidio stradale: con il combinato disposto delle norme attuali basta un incidente con 40 giorni o più si rischia la patente». Alessandro Morelli, candidato della Lega, ha puntualizzato che i «tassisti sono un servizio pubblico, quindi bisogna ripartire dall'«abc» come il rispetto per la categoria, se anche un tassista parla inglese ed è cortese ma poi è costretto a orinare su un albero abbiamo perso il buon biglietto da visita della città». Gianfranco Librandi, onorevole Pd, ha ricordato i provvedimenti presi dagli ultimi governi sottolineando che «la categoria ha ancora molti privilegi, anche se c'è ancora molto da fare per gli orari di lavoro e lo scarico dell'Iva».

Per la categoria però non è tanto importante sapere le lingue, né altri temi. Anche se un tassista ha tenuto a puntualizzare che «ci sono stati morti come non mi risulta ci siano in altre categorie di lavoratori del servizio pubblico».

Dimenticando tutti gli operatori delle forze dell'ordine e tanti altri caduti in servizio, la discussione si è concentrata su Uber e altri vettori che hanno cercato di innovare il settore in questi anni, colpevoli di aver drogato il mercato perché non pagano le tasse in Italia. I timori di «diventare pezzenti» sono superiori ad altre preoccupazioni, anche se alcuni hanno dichiarato che gli abusivi in attesa fuori dalla Stazione Centrale «sono arrivati faccia a faccia a provocarci».

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