La polizia torna al passato, un "distretto" per Municipio

Si lavora alla redistribuzione e ricerca di nuove sedi. In campo i primi 154 nuovi agenti, priorità a movida

La polizia torna al passato, un "distretto" per Municipio

Un ritorno al passato. «Avremo un distretto di polizia per ogni Municipio, come a metà degli anni Novanta», allora si chiamavano zone ma i confini sono rimasti gli stessi. E il questore Giuseppe Petronzi ieri al vertice organizzato in prefettura con il sindaco Beppe Sala e i presidenti dei nove Municipi ha anticipato il meccanismo e il rapporto più diretto che avranno a quel punto con i commissariati per segnalare emergenze e risolvere criticità. Ma sarà una rivoluzione positiva anche per i cittadini che a volte si trovano una caserma a 500 metri da casa ma deve rivolgersi a quella che è competente per il proprio territorio, e spesso dista qualche chilometro. Il progetto, spiega il questore, «è già a buon punto» ma probabilmente partirà nel 2023 perchè si tratta in alcuni casi non basterà redistribuire le sedi ma bisognerà reperire nuovi edifici.

Ogni Municipio avrà un distretto, con funzione dirigenziale (come una «mini-questura» per ogni zona) e almeno un paio di commissariati satellite. I presidenti di Zona avranno un interlocutore di pubblica sicurezza più diretto, il rapporto sarà rispetto alle zone sarà più chiaro ed efficiente» ha assicurato il questore. Il prefetto Renato Saccone, padrone di casa, ha spiegato ai presidenti che 154 dei 250 nuovi agenti garantiti da un mese fa dal ministro dell'Interno Luciana Lamorgese «sono già operativi, circa 70 poliziotti e 70 carabinieri cui si aggiungono 14 finanzieri. Raggiungeremo il pieno obiettivo entro giugno-luglio. Tutte le unità in più sono assegnate al controllo del territorio, piazze, parchi e trasporto locale. Nel fine settimana ovviamente il problema movida e assembramenti per ora ha un carattere prioritario». L'incontro con i presidenti «è una tappa importante del nuovo Patto per Milano sicura che andremo a firmare, il loro coinvolgimento sarà inserita nel patto. Si tratta di fare un salto di qualità, non più riunioni periodiche di eccessiva sintesi ma va creata una rete di collaborazione continuativa». I presidenti hanno esposto uno dopo l'altro le criticità del proprio territorio e «al di là di temi trasversali che riguardano parchi e frange giovanili, è emersa la volontà di stringere questa rapporto e assumersi anche più responsabilità». Petronzi ha tenuto a precisare che «Milano è la prima città in Italia per numero di daspo, la seconda ne ha emessi circa 120 in meno. Ha una sua efficacia, e l'indicatore del numero massiccio sono i ricorsi. Ma riusciamo sempre ad avere ragione».

Il sindaco Sala ha ricordato che il Comune sta procedendo con l'assunzione di 500 nuovi vigili in due anni ma «devono seguire corsi di addestramento, i primi 210 saranno in campo nell'ultimo trimestre dell'anno». Legati al tema movida sono i permessi per l'occupazione di suolo pubblico, da aprile tornano a pagamento anche quelli concessi in emergenza Covid ai titolari per «allargare» i tavolini, è garantito fino a fine anno uno sconto del 20%. Forza Italia ha chiesto più impegno ma Sala replica che «oggi siamo ancora lontani dal poter chiudere il bilancio. Capisco l'opposizione, ma se si dà da una parte bisogna togliere da un'altra. Cerchiamo il giusto equilibrio per evitare disagi. Penso che i dehor ci saranno lo stesso, un pò meno del 2021. Credo sia stata una misura di successo. Bisogna vedere via per via quanti parcheggi si sacrificano e quanto rumore si genera.

Non mi voglio auto-assolvere ma credo che abbiamo fatto molto bene l'anno scorso a fare questa politica sui plateatici. Probabilmente quest'anno saranno più limitati ma è evidente che tutti preferiamo stare fuori e non chiusi nei locali».

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