Progettato, finanziato, costruito, pagato, ultimato. E lasciato lì, sotto le intemperie dell'inverno e il sole a picco dell'estate, chiuso da una rete arancione, preda delle minzioni, dei vandali, dei graffitari che hanno già provveduto a istoriarlo con le loro scemenze.
Era una bella idea, quella del ponte ciclo pedonale che da via Sulmona, al Corvetto, doveva raggiungere il parco Alessandrini. Quando si era deciso di costruire un tunnel che - decongestionando piazzale Corvetto e piazza Bologna - collegasse la frontiera sud-est di Milano con la zona dell'Ortomercato, si era anche deciso per la prima volta di affiancare al percorso sotterraneo per le autovetture un percorso aereo per pedoni e biciclette che scavalcasse i binari della ferrovia che proviene dalla stazione di Porta Romana e taglia in due il quartiere.
I lavori per il tunnel e per il ponte hanno viaggiato più o meno di pari passo, ma solo fino a un passo dalla conclusione. Poi, nei meandri insondabili della burocrazia dei lavori pubblici, qualcosa si è inceppato: ma, chissà perchè, solo per il ponte. Il tunnel è stato concluso e aperto al traffico, ed i risultati positivi sulla viabilità della zona si sono fatti subito sentire. Il ponte invece è rimasto lì, apparentemente ultimato, ma in attesa di qualcosa che non è arrivato. E come accade spesso in questi casi, il degrado se ne sta, lentamente ma inesorabilmente, impossessando.
É un peccato, perché con il ponte di via Sulmona si compirebbe uno di quei raggi verdi di cui tanto si favoleggia quando si parla di mobilità sostenibile: un percorso ciclabile protetto che da Porta Romana, attraversando i giardini di via Nervesa, arriverebbe fino alla grande oasi verde del Parco Alessandrini.
Proprio in questi giorni sono in corso sul ponte di corso Lodi i lavori per costruire il tratto di pista ciclabile che per motivi misteriosi era stato omesso negli anni Novanta, e anche nel centro di piazzale Lodi si sta preparando lo spazio per l'attraversamento a pedali (sperando che non venga cannibalizzato troppo in fretta dagli scooter, ma questo è un altro discorso).
Un qualche virus burocratico deve avere in realtà colpito anche un piccolo cantiere sulla stessa direttrice, nel tratto di corso Lodi a ridosso di piazza Buozzi: un tratto di pista ciclabile in piena efficienza è stato ribaltato dalle ruspe, poi il cantiere è stato abbandonato e di operai da settimane non si vede più l'ombra.
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