di Giannino della Frattina
Solo un paio di considerazioni a notte fonda, quando i giornali devono andare in tipografia e i «voti di pietra» non sono ancora stati tutti conteggiati. Lasciando ai sondaggi l'arbitrio di qualsiasi commento.
Se, come confermeranno oggi i risultati definitivi, anche il Piemonte è stato conquistato dal centrodestra, la Lombardia e quindi soprattutto il «sistema» Milano, diventeranno il baricentro politico di una macro regione che andrà da Trieste a Torino, passando da Venezia ed estendendosi fino a Genova. Un'impressionante portaerei per estensione geografica e demografica che sarà chiamata a gestire la gran parte del Pil nazionale e dovrà essere in grado di confrontarsi e dialogare con le grandi regioni europee. Passando da Bruxelles, ma soltanto se da questo voto l'Europa uscirà realmente cambiata: più vicina e attenta alle esigenze dei popoli e dei territori, piuttosto che ai diametri delle zucchine e alla lunghezza delle sardine da pescare. E alle richieste delle grandi lobby industriali e produttive tedesche o francesi che quando c'è da accontentare gli imprenditori di casa, passano su tutti gli altri con lo schiacciasassi. Per questo c'è da sperare che un rinnovato interesse degli europei che ha portato un aumento dei votanti per un'istituzione che sembrava in disarmo, suoni come un monito a chi sarà chiamato a guidarla.
Ma non solo per questo c'è tanta Lombardia nelle urne appena svuotate. Perché il modello del centrodestra unito che così bene ha governato per decenni la regione che è sempre di più locomotiva d'Italia, potrebbe essere un modello destinato a tornare di moda anche nella sciagurata e levantina Roma. Con una Lega (non più Nord) che cresce insieme ai Fratelli d'Italia che incassano un risultato fino a poche settimane fa per loro nemmeno sperabile, ma con una Forza Italia resuscitata dal solito straordinario élan vital messo in campo ancora una volta da un intramontabile Silvio Berlusconi e che può portare il contributo decisivo per un ritrovato centrodestra unito.
In grado di mettere fine al governo contronatura partorito dall'ircocervo giallo-verde ed evidentemente bocciato ieri dagli elettori di destra e di sinistra. Perché il modello che timona con questi risultati la parte più produttiva, non può non tornare a governare l'intero Paese.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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