Poste, caccia al rapinatore È in fuga con due pistole

È braccato, molto pericoloso, ha due pistole e ha dimostrato di saperle e di volerle usare. L'altro giorno uscendo dall'ufficio postale di Cogliate non ha esitato a far fuoco, praticamente a bruciapelo, su un militare. Nella furiosa sparatoria che è seguita, il suo complice è stato ferito all'addome e ora è grave in ospedale. Il bandito è stato identificato nella notte come Fabrizio Bartelle, 58 anni, con alle spalle una sfilza di rapine a mano armata e un tentato omicidio.
Un'azione molto confusa e chiarita solo nel corso della notte, dato che gli investigatori hanno avuto qualche problema perché non si riusciva a capire quale pistola avesse ferito il militare visto che l'unica trovata era una innocua riproduzione. Fino a quando non si è capito che i banditi avevano a disposizione oltre alla scaccia cani anche una seconda arma, una 7.65, vera e funzionante. Dunque Bartelle e il suo complice fanno irruzione all'ufficio postale, sequestrano due impiegate e si fanno consegnare 18mila euro. Scatta l'allarme anti rapina, sul posto confluiscono tre gazzelle. I banditi cercano da sgattaiolare dal retro, una manovra prevista dai carabinieri che mandano uno di loro a presidiare l'uscita secondaria. Qui si trova faccia a faccia con i malviventi che lo aggrediscono, lo stordiscono con il calcio della pistola, gli sfilano l'arma d'ordinanza e lo trascinano verso l'auto usata per arrivare sul posto, una Peugeot rubata, per usarlo come ostaggio.
Sulla vettura, il militare si riprende, si butta fuori dall'abitacolo, ingaggia una seconda colluttazione mentre arrivano tre colleghi. Vedendosi circondati i banditi sparano con la 7.65. Un colpo ferisce all'inguine l'ostaggio, anche se in maniera non preoccupante. Gli altri tre militari rispondo al fuoco, una decina di colpi di pistola in tutto, uno dei quali colpisce Bartelle: il proiettile entra dall'addome ed esce dal gluteo destro. A quel punto il complice molla il ferito e scappa. Ferma la vettura di una marocchina e la obbliga a portarlo a Ceriano Laghetto, pochi chilometri, e si fa lasciare nei pressi della stazione ferroviaria di Trenord. Nel frattempo i due feriti vengono portati in ospedale: come detto il carabiniere non è grave, mentre il rapinatore è ancora il prognosi riservata.
Viene identificato in tarda serata come un noto pregiudicato nato a Cavarzere, in provincia di Venezia, ma di fatto attivo da sempre nel milanese. Alla spalle ha un elenco sterminato di rapine, durante una delle quali, nel 1998, sparò e venne giudicato per tentato omicidio. Da una decina d'anni a questa parte sparisce dai radar delle forze dell'ordine: impossibile abbia smesso di rubare, pertanto è stato molto furbo o molto fortunato.
In queste ore si stanno intensificando le ricerche del complice fuggito con il bottino ma soprattutto con le due pistole: la 7.65 che ha ferito il militare e la sua Berretta 92. Viene considerato molto pericoloso, proprio perché sentendosi braccato, potrebbe tentare il tutto per tutto se fosse fermato.

Tuttora incerta la sua identità, la marocchina sequestrata ha detto che, dalle poche parole mormorate, ha avuto la sensazione fosse siciliano. Ma un rapido giro delle amicizie del Bartelle dovrebbe consentire di dargli in fretta un nome e cognome.

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