Prese a calci un cagnolino costretto a chiudere l’edicola

Prese a calci un cagnolino costretto a chiudere l’edicola

La vicenda ha come antefatto un servizio di Edo Stoppa su «Striscia la notizia», andato in onda ai primi di novembre in cui una trepida signora milanese raccontava la sua disavventura. «Stavo passeggiando con il mio cane lungo via Solari quando la mia bestiola, un cane di piccola taglia, ha fatto la pipì sui giornali dell’edicola di fronte al civico 19. E l’uomo è uscito come una furia sferrando un calcio facendolo volare in aria». Subito dopo l’inviato di «Striscia» si reca dall’edicolante, R. C., 45 anni, che, a onor del vero, non si dà una mano. Prima prende a male parole Stoppa poi, tra un serie di «vaffa» e altri insulti, lo minaccia più volte «Se esco ti lascio sul marciapiede» è l’unica frase ripetibile.
Il video viene mandato in onda e non tardano le reazioni degli animalisti. Il primo a suonare la carica è il sito antagonista Indymedia che definisce «fascista», e ti pareva, l’edicolante e gli lancia contro una sorta di «fatwa» invitando i «compagni» a colpire l’edicolante. Qualcuno invita alla moderazione, altri giurano vendetta con frasi tipo «il tipo è decisamente da spranga sui denti» oppure «spaccare quell’uomo di m... e incendiare l’edicola è un dovere per ogni persona equilibrata e responsabile, non solo dei compagni». Non meno accesi gli interventi su Facebook: si va da «Vorrei andare con i miei due pitbull, vediamo che fa quel pezzo di m... bastardo» fino a «incendiatela, devi chiudere sporco figlio di p...» oppure «ma dategli una scarica di botte e fategli passare la fantasia, sto demente malato».
E dalle parole presto si passa ai fatti. La prima incursione notturna è a firma di «100% animalisti» che incolla lo striscione «Prova a picchiare anche noi, vergognati» e «Liberazione animale, noi ci crediamo». La seconda, più pesante, qualche sera dopo, quando ignoti imbrattano l’edicola, danneggiano la saracinesca e lasciano un biglietto «Non aiutare gli animali è una cosa bestiale, bastardo, figlio di p..., la bestia che deve morire sei tu». L’edicolante inizialmente chiede aiuto alla polizia poi, spaventato, prende una decisione drastica: tenere giù la saracinesca.
«Lo conosco bene, effettivamente ha un bel caratterino» dice ora Alessandro Rosa presidente dello Snag, sindacato giornalai a cui era iscritto R. C. «Era, perché è dall’anno scorso che non lo sentiamo e per il 2012 non ha rinnovato la tessera» aggiunge Rosa. «Certo non è bel periodo per un edicolante, la crisi della carta stampata si riflette anche sui nostri incassi. Penso che già gli affari non gli andassero bene e lui a quel punto non abbia più voluto rischiare per i magri introiti di un chiosco e abbia deciso di rimanere a casa».
Per il momento l’edicola, troneggia sul marciapiede di via Solari con le saracinesche mezze scassate tirate giù e ancora ricoperte di scritte. Il titolare per legge può tenerla chiusa un anno senza perdere la licenza, dopo di che questa ritorna al Comune che può decire se darla a un altro giornalaio. L’esercizio è chiuso da almeno 8/9 mesi e in autunno pertanto R. C.

dovrà decidere cosa fare. Di riaprire però non sembra abbia tanta voglia. Così a un gesto sbagliato ha fatto seguito una serie di comportamenti altrettanto sbagliato con il risultato di cambiare la vita di un uomo già in difficoltà.

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