Un presidio dopo il via libera al taglio degli alberi

Stamattina alle 7 un presidio di politici e cittadini farà cordone intorno alla zona lavori di A2A in via Benedetto Marcello per impedire che prosegua l'abbattimento di quattro tigli. Non c'è stato nulla da fare ieri pomeriggio nella convocazione straordinaria del Consiglio di Zona 3, riunito in via Sansovino insieme ai rappresentati dei comitati di via di Benedetto Marcello.

Per l'amministrazione erano presenti Igor Iezzi, capogruppo della Lega Nord in Comune, e Carlo Monguzzi, presidente della commissione ambiente. «Abbiamo chiesto a A2A che sospenda i lavori per una decina di giorni e che si faccia un tavolo con i tutti per vedere di venirci incontro» dice Rita Cosenza, che fa parte del consiglio di Zona 3. Iezzi sarà sul campo anche oggi davanti ai giardini Falcone e Borsellino, insieme a Rita Cosenza per stare dalla parte degli abitanti che non vogliono che una zona verde cresciuta nel cuore del cemento venga spazzata via dalla sera alla mattina.

«A2A può sospendere ma non vuole spendere, perché potrebbe realizzare la stessa cosa senza abbattere gli alberi ma spenderebbe di più» ha commentato un abitante di via Benedetto Marcello all'uscita dalla riunione. Anche la natura è un problema di potere e non d'amore, tanto che qualcuno ha fatto notare: «Provate a tagliare il campo di grano che c'è in Porta Nuova! Evidentemente anche le piante rappresentano cittadini di serie A e cittadini di serie B. I tigli di via Benedetto Marcello interessano a cittadini di serie B».

Perché darsi da fare per salvare quattro tigli? Perché non si butta via in un attimo una bellezza che dura da trent'anni. Qualcuno ha persino insinuato che sono ammalati, ma sembra una cattiva notizia inutile che si aggiunge a un'altra notizia: quando si tratta di procedere con una decisione il benessere degli abitanti è esattamente pari a quello degli schiavi di duemila anni fa. Tanto che qualcun altro ha persino lanciato una provocazione: «Ma ripianterete questi tigli in piazza Gae Aulenti?». La centralina di A2A ha già una stanza esistente nel luogo in cui i lavori sono cominciati il 25 maggio senza che nessuno ne sapesse nulla. Ora A2A mette sul tavolo i suoi permessi che la autorizzano a procedere in un'area tra l'altro vincolata come bene paesistico da decenni.

Si può restare sempre indifferenti? No.

Quindi stamattina i cittadini si aspettano la presenza di telecamere avvisate ieri sera. «Non vogliamo nessuna guerra. Vorremmo che almeno per una volta il rapporto abitante e istituzione sia costruttivo, perché questa è la politica» conclude Rita Cosenza.

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