Sembrava impossibile, una lotta impari contro un fantasma. Invece gli investigatori dell'Unità interventi speciali della polizia locale, sotto la guida del comandante dei vigili Marco Ciacci, sono riusciti a trovare il pirata che la mattina del 6 agosto aveva travolto un ciclista 64enne in via Virgilio Ferrari. Si tratta di un marocchino di 21 anni, M.N., con il permesso di soggiorno scaduto e con precedenti penali per possesso di droga e di armi.
Alla guida di una Seat Ibiza aveva investito un uomo di 64 anni di origine albanese che pedalava sulla strada del Vigentino. Aveva trascinato il ciclista per alcuni metri e la bicicletta era rimasta incastrata per un tratto sotto la macchina. Ma l'automobilista era fuggito, lasciando il ferito in coma sull'asfalto. Il 64enne era morto tre giorni dopo in ospedale per le gravissime lesioni riportate. La polizia locale aveva subito fatto partire le ricerche, rese difficili dal fatto che non c'erano testimoni diretti dell'impatto né telecamere che avessero ripreso l'esatto momento dello scontro.
Poco dopo l'incidente era stata ritrovata la Seat, abbandonata in campagna non troppo lontano, in via Campazzino. Aveva il parabrezza inclinato verso l'interno, dove il ciclista aveva sbattuto prima di cadere a terra. Qui però era sorto l'ostacolo maggiore. La macchina era risultata intestata a un uomo dell'Est europeo che sulla carta era proprietario di oltre 200 automobili. Un prestanome insomma, che comunque aveva già fatto perdere le proprie tracce e non è mai stato rintracciato. Difficile per i vigili risalire a chi effettivamente era al volante in via Ferrari. I rilievi fatti dal Nucleo investigazioni scientifiche del comando di piazza Beccaria dentro la Seat però si sono rivelati fondamentali.
Nell'abitacolo c'erano infatti le impronte digitali del pirata, che sono state confrontate con quelle a disposizione delle forze dell'ordine che schedano tutti i pregiudicati. A questo si sono aggiunte le immagini delle telecamere delle vie circostanti, anche se non hanno ripreso l'impatto, hanno inquadrato l'uomo proprio nel momento in cui abbandonava la macchina. Con un nome e un volto a disposizione i vigili, attraverso una minuziosa ricostruzione a ritroso dei movimenti del veicolo, sono riusciti a risalire anche al quartiere in cui viveva il marocchino in zona Stadera. Poi si sono appostati e hanno indagato nell'area frequentata dal responsabile, finché lo hanno scovato.
Ieri mattina gli agenti lo hanno fermato.
È accusato di omicidio stradale aggravato dal fatto che è fuggito senza prestare soccorso al ciclista investito. Si trova in cella in attesa che il gip, nelle prossime ore, convalidi il fermo e decida se ordinare la misura della custodia cautelare in carcere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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