Primarie, renziani isolati I compagni hanno fretta

Sinistra Dem ora ha paura e scalpita per la campagna Bussolati: «Parlino meno di regole e più di contenuti»

I «compagni» stanno diventando un disco rotto. Anche un filo fastidiosi, forse, per l'ala renziana del partito. E figuriamoci da qui alle primarie, se si terranno davvero a gennaio come pensa la dirigenza Pd e come piacerebbe a Giuliano Pisapia, per non convivere troppo a lungo con un candidato che su qualche punto potrebbe avere visioni diverse dal sindaco in carica. Tant'è, anche ieri la SinistraDem è tornata alla carica per chiedere di togliere il veto al silenzio sulle candidatura fino all'estate inoltrata e partire subito con la campagna per le primarie. Che dovrebbero tenersi, nei loro desideri, non oltre novembre. Così da limitare, è sottinteso, le chance di una discesa in campo del commissario Expo Giuseppe Sala a Esposizione ancora in corso (dovrebbe candidarsi entro settembre e i padiglioni chiudono il 31 ottobre). E il nome di Sala è il più temuto all'interno dei Dem, c'è il sospetto - nonostante ripetute rassicurazioni in questi giorni da parte del segretario metropolitano Pietro Bussolati - che possa ottenere l'investitura bypassando le urne. A riaccendere il dibattito sulle primarie è stato ieri l'assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino: «Va molto di moda - scrive su Facebook - a chi è (un po') di sinistra nel centrosinistra la domanda "ma alle primarie milanesi non farete come in Liguria, vero? Rispetterete il risultato?" É ovvio che non si debba fare come in Liguria. Ma devono accadere anche altre due cose: non si deve costruire una coalizione ambigua nel rapporto col centrodestra, e i riciclati di Forza Italia se ne devono stare a casa loro, e la domanda va posta anche a quelli più a "destra" nel centrosinistra. Perché magari sono loro a sostenere un candidato che poi perde alle primarie». Poco più tardi Matteo Mangili, coordinatore milanese di Sinistra Dem, in un'intervista ad Affaritaliani sdogana le candidature: «Le primarie vanno fatte entro dicembre e chi vuol partire con la campagna lo faccia. Da luglio in poi il tempo è maturo». Preoccupa l'avanzata della Lega. «Il centrodestra nei quartieri, nelle case popolari e nelle periferie sta già facendo campagna elettorale a tappeto». Bussolati a chi fa maliziosamente dei distinguo tra sinistra e destra del Pd e ai pressing sulle primarie ribatte che «dovrebbero parlare meno di regole e metodo, che interessano poco agli elettori, e più di merito, si concentrino sul contributo fattivo al programma. E Mangili, che nel 2010 era stato responsabile organizzativo della campagna per le primarie, sostenendo Stefano Boeri, sa quali sono state le tempistiche. Allora si era votato a novembre perché Palazzo Marino era una costruzione “nel deserto“, oggi partiamo da 5 anni di governo e non siamo noi a rincorrere». Ma anche i papabili tra i renziani scalpitano.

«A Milano dobbiamo organizzare le primarie del centrosinistra bene e rapidamente e dobbiamo essere i primi. Il centrodestra corre» ha avvertito il deputato Emanuele Fiano. Stefano Boeri organizza domani alla Diamond Tower un summit con i giovani sulla Milano del futuro. Così.

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