Cronaca locale

Il primo giorno di scuola. Valcepina ai colleghi: "Mai razzismo o illeciti"

Selfie e tensioni per l'esordio dell'Aula. Riflettori puntati sui consiglieri di destra

Il primo giorno di scuola. Valcepina ai colleghi: "Mai razzismo o illeciti"

«Sono una persona radicalmente diversa da quella che viene rappresentata in questi giorni. Non sono un'estremista, ma una professionista, una moglie, una mamma chiamata per la prima volta dalla politica a dare un contributo alla città. E tra i miei valori imprescindibili c'è l'onestà: voglio dire con fermezza che non ho mai accettato finanziamenti irregolari o illeciti per la mia campagna elettorale». Sono le parole che la consigliera FdI Chiara Valcepina ha voluto scrivere in una lettera inviata al sindaco Beppe Sala e a tutti i consiglieri nel giorno della prima seduta della legislatura. Valcepina, avvocato, è finita con il collega Francesco Rocca nell'inchiesta di Fanpage.it sulla «lobby nera». L'esponente FdI si scusa per le battute sessiste e sui migranti riprese con telecamere nascoste, «se qualcuno si è sentito toccato da quelle mie parole estrapolate da un contesto scherzoso, me ne scuso, ma credo nella dignità delle donne e non ho mai mancato di rispetto ad un solo essere umano per la sua provenienza o colore della pelle». A Sala che aveva detto di provare «imbarazzo» per la presenza di esponenti di estrema destra in aula assicura di non esserlo oggi e «neanche in passato, quando consegnò l'Ambrogino d'Oro all'Ordine degli Avvocati, ho ritrovato una foto insieme». Il capogruppo Pd Filippo Barberis e Carlo Monguzzi (Europa Verde) dopo la lettera chiedono «coerenza nei fatti».

Valcepina e Rocca hanno l'attenzione addosso nel primo consiglio del «Sala bis». Arrivano due ore prima per l'elezione del capogruppo FdI (sarà Andrea Mascaretti) e dribblano le telecamere. Sala voleva far firmare una dichiarazione antifascista ai consiglieri nella prima seduta, ma il documento è slittato (almeno) alla prossima settimana. Il centrodestra ha annunciato una mozione per estendere il rifiuto «a tutti gli estremisti e negazionismi». Per il direttore e oggi anche consigliere FdI Vittorio Feltri la firma chiesta da Sala «è una sciocchezza, non firmerò niente. C'è anche un documento dell'opposizione? Non me ne frega niente». Feltri, accompagnato da Daniela Santanchè, promette di fermarsi in aula «almeno un'ora» e resiste dalle 16,30 alle 19: va via quando sta per prendere la parola Sala. L'ex candidato sindaco del centrodestra Luca Bernardo invece firmerà la dichiarazione antifascista («mi sembra normale. Serve un patto contro fascismo e tutti i totalitarismi»). Ironizza sui video di Fanpage in cui lo definivano «orso yoghi», «mi hanno definito anche il pinguino nemico di Batman». Promette di rimanere 5 anni in consiglio.

Clima da primo giorno di scuola. Vecchi consiglieri e new entry arrivano presto per fare foto di gruppo e selfie in aula. La Pd Angelica Vasile in abito pailettes verdi colpisce l'occhio, l'assessore Maran e il Pd Giungi portano la cravatta rossa stile «Bella ciao», il dem Michele Albiani, attivista gay, la mascherina arcobaleno. Alessandro De Chirico, neo capogruppo Fi ha il piccolo di 5 mesi tra il pubblico. Monica Romano, prima consigliera trans, dice che la sua elezione «è un segnale di fiducia agli attivisti Lgbt e il Parlamento deve tenerne conto per portare avanti la discussione sul ddl Zan».

La seduta si apre con un minuto di silenzio per Luigi Amicone, ex consigliere Fi, giornalista e scrittore scomparso martedì. «Ci mancherà tanto, era una persona anomala, di rara trasparenza, mi ricordo gli sguardi che ci scambiavano in aula» ricorda Sala.

Poi l'elezione (al secondo scrutinio segreto e grazie ai voti del centrodestra) della presidente dell'aula Elena Buscemi, prima donna dopo quasi trent'anni.

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