Profughi, numeri da record In Lombardia sono 13mila

Nella regione il maggior numero di richiedenti asilo. A Milano esauriti i posti a disposizione dei migranti

Profughi, numeri da record In Lombardia sono 13mila

«Il governo deve intervenire in Lombardia. Bisogna fare i rimpatri e bloccare gli arrivi». Il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni non sa più come chiedere a Roma di prendere in mano la situazione profughi. E ribadisce il concetto anche ora che la situazione sta letteralmente degenerando. L'Europa ha chiuso le frontiere, parecchi immigrati stanno tornando indietro dopo aver cercato di raggiungere la Svezia o la Germania, a Milano i posti letto per ospitare i migranti sono quasi esauriti. Tanti neo arrivati sono costretti ad arrangiarsi in qualche modo dormendo a turno su una ventina di brandine allestite in stazione Centrale. E si accucciano a fianco dei senza tetto per passare la notte in un sacco a pelo.Insomma, Milano è overbooking, al completo.

«La città sta scoppiando» sostiene Riccardo De Corato (Fratelli d'Italia). E il Comune torna a chiedere al Governo di fermare il flusso dei richiedenti asilo. Tanti di loro infatti «rubano» il letto a chi arriva in emergenza. Finché c'è stato spazio nelle strutture, non c'è stato problema, ma ora che le richieste sono in netto aumento, è necessario garantire un posto. O, se non altro, fare in modo che il turn over sia un po' più veloce e che le permanenze dei richiedenti asilo non durino più di pochi giorni. Dopo mesi di appelli inascoltati da parte di Roma, l'«effetto tappo» a Milano si fa sentire: in città confluiscono quelli che attendono di partire per i paesi europei, quelli che tornano, quelli che arrivano dai confini a Est. E ora i 600 posti comunali non bastano più. L'unica valvola di sfogo sono i comuni limitrofi, con le strutture gestite dalla Caritas o dalle associazioni. In base agli ultimi dati del Viminale, la Lombardia è la regione in cui si è concentrato il maggior numero di richiedenti asilo, ancor più che in Sicilia. Si tratta di un popolo di 13.062 persone e, secondo i dati appena aggiornati dal Governo, solo cinque su cento sono rifugiati. «In Lombardia è in atto una vera e propria invasione silenziosa, nel disinteresse totale del governo italiano» denuncia l'assessore regionale alla Sicurezza, Protezione civile e immigrazione, Simona Bordonali. «I numeri sono agghiaccianti.

Secondo i dati forniti dal Viminale, nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di clandestini e solamente 5 su 100 sono rifugiati politici. Nonostante ciò, i costi dell'accoglienza raggiungono spese folli. Il governo italiano spende ben 166 milioni di euro all'anno per mantenere queste 13mila persone presenti in Lombardia, tra l'altro in costante aumento, nonostante i riflettori sul problema dell'immigrazione si siano spenti». La nostra regione - denunciano al Pirellone - è «la più massacrata, quella che è costretta dal governo ad accogliere più richiedenti asilo. Abbiamo addirittura superato la Sicilia in questa triste classifica». Nel 2015 in Italia sono arrivate 153.842 persone. Tra queste, solo 21.434 donne e 16.478 minori. «Non è difficile capire che i restanti 115.930 uomini non scappano da alcuna guerra - commenta l'assessore Bordonali - a meno che non lascino donne e bambini a combattere. Anche la provenienza di queste persone testimonia come si tratti esclusivamente di immigrazione economica. Vengono tutti da Paesi dell'Africa subsahariana. Quasi nessuno da Siria, Libia e altri Stati in guerra».

«Ricordiamo al governo che gli immigrati economici - conclude Bordonali - sono di fatto clandestini e che andrebbero espulsi a norma di legge. L'Italia continua a essere lo zimbello d'Europa, avendo rimpatriato solo 14mila clandestini sui 150mila immigrati sbarcati nel 2015».

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