I presunti casi di scabbia sono stati «risolti». I quattro rifugiati eritrei in attesa di essere trasferiti dalla Stazione Centrale al Cie di via Corelli, cui era stata diagnosticata la scabbia, sono stati visitati negli ospedali Niguarda e San Paolo e dimessi. «I pazienti sono stati visitati, è stata confermata la diagnosi di scabbia, sono stati medicati e dimessi» spiegano da Niguarda. Per curare la scabbia, che si presenta sotto forma di dermatite pruriginosa - spiegano i medici - basta una pomata, cui il parassita (acarus sarcoptes scabiei) è molto sensibile. Dopo una settimana si ripete il trattamento ed è tutto.
In sostanza si tratta di un parassita simile al pidocchio, contro il quale basta effettuare il trattamento. Il rischio di contagio? Avviene solo per contatto cutaneo, per cui il suggerimento a volontari e operatori è di usare i guanti e ai profughi e di non scambiarsi i vestiti e fare appunto attenzione a ogni forma di contatto. Riccardo Bardelli, direttore medico di presidio dell'ospedale San Paolo spiega appunto «che i pazienti sono stati visitati, erano in buone condizioni generali, sono stati curati e dimessi. Non c'è comunque alcun pericolo per la salute pubblica».
E se l'allarme sanitario è tutto sommato rientrato, così non è per la polemica politica che tiene banco da due giorni tra le istituzioni. A chiedere l'intervento del governo vista l'incapacità gestionale dell'amministrazione è il coordinatore regionale FI Lombardia: «Milano si sta preparando ad accogliere operatori e turisti da tutto il mondo per Expo. In città sta arrivando anche un numero consistente di profughi provenienti dai luoghi di sbarco: la sovrapposizione delle due sfide desta preoccupazione soprattutto per la ormai palese inadeguatezza gestionale della Giunta Pisapia. Il Governo intervenga al più presto con azioni di supplenza». Tende a stemperare le tensioni e ostenta sicurezza il ministro dell'Interno Angelino Alfano: «A Milano abbiamo il governo della situazione che ci rende tranquilli. Il livello d'allerta è sempre elevato, le strutture sanitarie sono in allerta e contemporaneamente la prefettura sul piano della sicurezza fa tutto ciò che deve fare». Anche a livello nazionale l'arrivo straordinario di profughi non spaventa: «Siamo pronti a raggiungere questo urto» di migranti e «chiederemo ai Comuni e alle Regioni di intervenire, come già fatto, con una distribuzione equa sul territorio». L'assessore ai Welfare Pierfrancesco Majorino gela il ministro: «Alfano non sa di cosa parla. Abbiamo i centri strapieni.
Se ci vuole aiutare si metta al lavoro per un diverso piano di accoglienza e gestione dei profughi a livello nazionale e per potenziare il centro di via Corelli che dipende da lui».La Lega Nord propende per il «fai da te», con il segretario provinciale milanese Igor Iezzi che propone di «presidiare» la Stazione Centrale e «respingere direttamente all'arrivo i sedicenti profughi».
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