Arriveranno in massa ai giardini Montanelli per manifestare «contro la concorrenza sleale di Uber e contro il Comune». I quasi cinquemila taxisti milanesi sono furibondi contro Palazzo Marino che non solo ha concesso il patrocinio al «Wired Next Fest» dove questo pomeriggio verrà presentata UberPop, la nuova applicazione Uber, ma «vuole legalizzare l'illegale». Ieri l'assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran ha pubblicato il documento da inviare al ministero dei Trasporti «per garantire innovazione e legalità in merito ai servizi taxi e autonoleggio con conducente (NCC)», ovvero gli operatori che lavorano con Uber. «Vogliamo restituire ai servizi taxi e NCC regole certe e accettabili per tutti, definendo per legge l'esistenza di intermediari NCC e stabilendo in modo chiaro le norme cui devono sottostare». Ma Uber di fatto è un intermediario che mette in contatto i clienti con le agenzie o cooperative di autonoleggio con conducenti.
I cinque punti prevedono: l'Istituzione di un registro nazionale di intermediari degli autonoleggi con conducente, che potranno assegnare corse solamente agli operatori della Provincia dalla quale comincia o termina il servizio. Dal momento della prenotazione al servizio dovranno decorrere almeno 90 minuti. Se verranno accertate più di 3 violazioni su base annua, l'intermediario sarà sospeso dal registro per 12 mesi. Infine l'istituzione di un registro nazionale di intermediari del car pooling. «Le nuove tecnologie offrono agli utenti opportunità straordinarie e vanno valorizzate - conclude Maran -. Per questo chi pensa di poterle impedire perde in partenza. È opportuno chiarire che chi gestisce queste nuove tecnologie è corresponsabile del loro corretto uso e deve cooperare per il rispetto delle regole con le istituzioni».
«Se l'assessore vuole la guerra lo dica, ma si farà molto male», il commento di Adriano Biglio, vicepresidente del Satam. «Le recenti iniziative di Uber dimostrano che, non solo la multinazionale è consapevole della natura illegale dell'applicazione, ma intende fare dell'illegalità la ragione stessa della propria iniziativa - spiega Pietro Gagliardi dell'Unione Artigiani -.
La categoria ha indetto lo sciopero per l'11 giugno dalle 8 alle 22.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.