« Venghino signori venghino ». Matteo Renzi scherzava con toni da imbonitore sulla vendita al pubblico delle vecchie auto blu. E proprio oggi che la parola «piazzista» torna alla ribalta per le sferzate dei vescovi contro i politici, a Palazzo Marino scoppia una sgradevolissima polemica fra assessori sugli sconti negli abbonamenti Atm degli anziani. L'assessore Pierfrancesco Majorino, candidato sindaco, ha infatti sentito l'improvviso bisogno di annunciare una riduzione (dopo l'aumento) provocando forte irritazione di sindaco e colleghi. Ma ormai in Comune sono iniziati i saldi di fine mandato, con annunci e promesse.
A Basta aumenti.
La pecca più grave addebitata a Giuliano Pisapia (con l'attenuante dei tagli governativi recenti) è l'enorme incremento dei tributi locali. Bene, lo stesso Majorino ha sentenziato che «si è arrivati ad un livello oltre il quale non si può più andare». Quindi stop agli aumenti fiscali.
B Una sola tassa.
In tema di fisco, il Pd ha provato a «appioppare» a Milano la proposta di una tassa unica che metta insieme quel che resterà dell'imposta sulla casa e sulla spazzatura, per far fronte alla abolizione dell'imposta sulla prima casa annunciata da Renzi. Un gioco di prestigio. Qualcuno ricorda che solo le tasse sulla casa sono passate a Milano dai 303 milioni del 2010 (Moratti) ai 776 milioni del 2014 (+ 154%).
C Moschee per tutti.
Per restare a Majorino, comprensibilmente iper attivo per via delle imminenti primarie, un consigliere «dialogante» come Matteo Forte ha liquidato come proposta elettoralistica anche l'assegnazione di tre aree comunali destinate a ospitare luoghi di culto. Le famose (due) moschee, che probabilmente non vedranno mai la luce anche per un serio problema: la difformità con la legge regionale.
D Milano sicura.
Un altro fronte debolissimo, su cui piovono promesse e annunci, è la sicurezza, ovviamente percepito dalla stessa sinistra come un tallone d'Achille dell'attuale amministrazione. L'altro candidato sindaco, Lele Fiano, responsabile Sicurezza del Pd, ha scelto per il suo slogan l'aggettivo «sicura» («Milano sicura», oltre che «viva» e «democratica»), facendone il cuore della sua proposta (dei tre è il più «programmatico»).
E Sgomberi anti-abusivi.
A Palazzo Marino, l'assessore alla Sicurezza, Marco Granelli, ha cercato di muoversi, soprattutto nel contrasto dell'abusivismo, basti pensare che proprio ieri ha annunciato - lo rileva Silvia Sardone di Forza Italia - «la posa di archetti che impediscano l'ingresso alle roulotte» in via Cima e Pusiano. Anche sugli sgomberi degli abusivi si registra un'inversione di tendenza tanto repentina quanto poco credibile.
F Periferie al centro.
Sulle periferie si giocherà gran parte della campagna elettorale. L'amministrazione comunale, che ha molto da farsi perdonare (per una visione «quadrilatero-centrica») sta cercando di correre ai ripari. Fiano ha già iniziato il suo tour delle periferie, notando «un degrado edilizio davvero preoccupante». E ha scritto all'assessore per segnalargli il tutto.
G Cancellare i writers.
Altra plateale correzione di rotta, quella sui writers. Dal 2011 la giunta ha un po' coccolato e un po' tollerato i writers, sedicenti artisti che hanno imbrattato i muri di Milano con le loro opere e i loro tag. Più di recente hanno prevalso al contrario i «cleaning day» e le iniziative per rimuovere o prevenire gli imbrattamenti, ormai dilaganti.
H Rivedere il car sharing.
Un recente annuncio, concepito più come una «rimedio tardivo» che come una promessa in senso stretto: le nuove regole che l'assessore Pierfrancesco Maran ha concepito per correggere le lacune che nel car sharing hanno creato il caso delle tariffe più alte in periferia.
I Sconti Atm agli anziani.
Ultima «retromarcia» annunciata, in ordine di tempo, due giorni fa, è come detto quella sugli abbonamenti Atm. «Credo che dovremo presto fare una marcia indietro - ha detto Majorino - cancellare (ora per ragioni di bilancio possiamo) buona parte degli aumenti relativi agli abbonamenti Atm che i pensionati (o meglio, diversi tra loro) hanno conosciuto in questi anni».
J Un G7 dopo Expo.
Per Forza Italia, la promessa delle promesse - e qui si torna al «maestro» degli annunci, Renzi - sarebbe il G7 di Milano, grande evento da giocarsi in piena campagna elettorale.
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